Raffaello e gli amici di Urbino, la mostra alla Galleria Nazionale delle Marche – Palazzo Ducale di Urbino

di Emma Commenta

Raffaello e gli amici di Urbino è la grande mostra in corso presso la Galleria Nazionale delle Marche – Palazzo Ducale di Urbino, dal 3 ottobre 2019 al 19 gennaio 2020: una grande mostra che celebra il pittore del bello ideale, il genio de Rinascimento italiano di cui ricorrono nel 2020 i 500 anni dalla morte, a soli 37 anni. 

 

 Una celebrazione del celebre pittore, ma non solo: Raffaello e gli amici di Urbino è una grande mostra pensata e allestita dalla città natale dell’artista per poter raccontare Raffaello, ma anche altre personalità centrali nella formazione del genio di Urbino, come Luca Signorelli e Pietro Perugino. Ma la mostra offre anche la possibilità di poter ammirare opere di Pinturicchio, Fra Bartolomeo, Beccafumi, Giulio Romano, Raffaellino del Colle. 

Raffaello e gli amici di Urbino, la mostra 

Curata da Silvia Ginzburg e Barbara Agosti, la mostra Raffaello e gli amici di Urbino nasce per raccontare il passaggio avvenuto nella cultura pittorica dell’Italia centrale dal XV al XVI secolo “così come lo presenta nelle ‘Vite’ Giorgio Vasari, seguendo i percorsi intrecciati di Raffaello Sanzio e di altri due pittori, anch’essi urbinati di nascita e suoi amici, Timoteo Viti e Girolamo Genga”, ricordano le curatrici. 

Ma oltre a Viti e Genga, non possono essere dimenticate personalità  come quelle di  Luca Signorelli e Perugino, centrali nella formazione e nell’elaborazione del nuovo stile di Raffaello. 

Sarà proprio la corte di Urbino, con la committenza dei Montefeltro, che intorno alla fine del Quattrocento diventa il punto di riferimento di alcune personalità centrali del periodo come Piero della Francesca, Luciano Laurana, Antonio del Pollaiolo, ma anche Francesco di Giorgio Martini. 

Raffaello e gli amici di Urbino, le opere in esposizione 

Ma quali sono le opere esposte? Oltre ai lavori di Raffaello vengono esposto lavori degli amici e dei suoi coevi. 

Di Raffaello Sanzio vengono esposti ben 19 dipinti tra cui Santa Caterina di Alessandria e il Ritratto di Gentildonna detto La Muta (dalla Galleria Nazionale delle Marche) e alcuni prestiti importanti come la Madonna Conestabile da San Pietroburgo, la Madonna Colonna da Berlino, due Madonne dalla National Gallery di Londra, tra cui la Madonna Aldobrandini, La gravida dalla Galleria Palatina di Palazzo Pitti. E non mancano numerosi disegni di Raffaello che riescono a illustrare meglio il percorso dell’artista. 

Ma ci sono altre 65 opere di Luca Signorelli, Perugino, Pinturicchio, Fra Bartolomeo, Beccafumi, Giulio Romano, Raffaellino del Colle e due focus che analizzano l’opera di Viti (collaboratore di Raffaello nella cappella Chigi di Santa Maria della Pace a Roma (intervento che viene precisato in sede di catalogo) e l’opera di Genga, un maestro eccentrico dell’epoca. 

La mostra offre il racconto degli spostamenti di Raffaello tra Urbino, l’Umbria, Firenze, Siena e Roma, mostrando il contesto da cui l’urbinate riesce ad emergere. Si parte pertanto dall’influenza di Perugino e Luca Signorelli anche se l’esposizione tende a valorizzare soprattutto le opere di artisti urbinati Genga e Viti. 

Info: 0722 2760, www.gallerianazionalemarche.it

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