Pazza arte contemporanea: 20.000 dollari venduti al prezzo di 21.000 dollari

di Redazione Commenta

Sareste disposti ad acquistare una banconota da 10 euro, pagandola diciamo 11 euro? Cose da pazzi, direte voi, nessun individuo sano di mente oserebbe una cifra più alta per comperare qualcosa che ha un valore nominale più basso. Eppure nel dorato mondo dell’arte contemporanea, questa bizzarra compravendita non è poi tanto insolita, ma andiamo per gradi.

L’artista australiano Denis Beaubois ha ricevuto di recente una borsa premio dall’Australia Council per un totale di 20.000 dollari. L’artista non ha fatto altro che cambiare il denaro in pezzi da 100 dollari, formando così due lotti  formati da 100 banconote, per un totale appunto di 20.000 dollari. L’opera in questione prende il titolo di Currency e le banconote che la compongono risultano essere di corso legale, va da se che possono quindi essere liberamente spese da chiunque. Pochi giorni fa Currency è stata messa all’asta da Deutscher and Hackett di Melbourne che ha stimato il prezzo di partenza dell’opera tra i 15.000 e i 25.000 dollari. Ebbene con grande sorpresa di tutti gli astanti, l’opera di Beaubois ha raggiunto la ragguardevole cifra di 21.350 dollari, vale a dire 1.350 dollari in più del suo valore nominale. Prima dell’insolita vendita, l’artista non aveva alcuna idea di cosa aspettarsi dalla sua opera: “C’era il rischio che l’opera potesse essere venduta al di sotto del suo valore nominale. Questo perché i collezionisti erano sospettosi riguardo al mio progetto. Alla fine però Currency è andato oltre le aspettative e questo è un fatto decisamente interessante”.

Non c’è dubbio che Beaubois ha escogitato un’affascinante metodo per far soldi, un metodo prima d’ora impensabile: acquistare denaro e rivenderlo ad un prezzo più alto. Secondo il testo redatto per descrive il lotto, l’opera dell’artista australiano: “esplora la tensione tra il valore economico del materiale e il valore culturale dell’oggetto artistico” e noi non possiamo far altro che constatare che l’esperimento in questione è senza dubbio riuscito.

 

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