Che fine ha fatto il design italiano?

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La Brionvega ha rilanciato sul mercato due storici prodotti degli anni ’60, si tratta del televisore Algol e della radio Cubo, due capolavori di design creati dal nostro Marco Zanuso in tandem con Richard Sapper. Dal canto suo anche la Fiat ha rilanciato la gloriosa 500 rielaborando le linee create nel 1957 da Dante Giacosa. Che dire poi delle meraviglie di design create negli anni ’60 da Cesare “Joe” Colombo, inventore di meravigliosi complementi d’arredo le cui linee effervescenti riecheggiano ancora dalle odierne produzioni industriali fin dentro le nostre case.

Ed ancora chi non ricorda la storica macchina per scrivere Olivetti Lettera 22, capolavoro di tecnica e stile creato nel 1950 da Marcello Nizzoli e strumento inseparabile di scrittori e giornalisti come Cesare Marchi, Enzo Biagi e Indro Montanelli. Infine come dimenticare maestri del calibro di Bruno Munari, Gae Aulenti, Achille Castiglioni, Enzo Mari e Gio Ponti, veri e propri pionieri che hanno rivoluzionato il modo di pensare e vivere gli oggetti che circondano la nostra vita.

Il design Italiano è stato per anni un punto di riferimento per l’industria e lo sviluppo della creatività nazionale, conquistando con la sua ventata di freschezza anche il resto del mondo. Sfortunatamente la stagione delle vacche grasse è terminata ed oggi siamo contornati da oggetti di design imperdonabilmente mediocri, eppure i designers italiani sono ancora in ottima salute. Il problema è in gran parte rappresentato dal fatto che le industrie nazionali non hanno più voglia di rischiare, quindi per codardia, pigrizia o semplice mancanza di fondi le aziende preferiscono affidarsi a forme consone piuttosto che scuotere il mercato con linee sconvolgenti, così la nuova Fiat 500 piace perchè in fondo il pubblico era già preparato alle sue forme.

Anche lo strapotere dei grandi brand internazionali ha contribuito al calo di creatività, basti pensare all’appiattimento domestico operato dai complementi Ikea Style ed alla Apple che con l’iPod e l’iMac ha monopolizzato il design a tal punto che ora le aziende italiane si sono messe a produrre persino le lavatrici ed altri elettrodomestici con forme simili ai gioiellini del marchio statunitense. Ovviamente dalle nostre parti abbiamo ancora polvere da sparo, basta solo accendere la miccia per tornare a combattere.

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