Verdi Acque ai Giardini della Biennale di Venezia

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Verdi Acque (dal 26/8/2012 al 28/8/2012) nasce da una riflessione di Ettore Favini ed Elisabetta Bianchessi, svolta in collaborazione tra Provincia di Cremona | Master Paesaggi Straordinari. Landscape Design | Politecnico di Milano | NABA Nuova Accademia di Belle Arti Milano | Consorzio Navigare Adda. Questo progetto nasce da una ricerca condotta a bordo di un’imbarcazione che partirà da Cremona per arrivare a Venezia, volta a rivelare le complessità del fiume PO, capace di diventare il veicolo strumentale di una riflessione sociale-poetica-ambientale dei territori che da sempre lo formano, seguendo quella tradizione letteraria e filmica che vede il Grande Fiume come l’attore principale del racconto del mondo fluviale italiano, un paesaggio che oltre le sue sponde è in completa trasformazione così come lo sono le dinamiche culturali legate al paesaggio, agli strumenti artistici, umanistici, scientifici, che lo esprimono.

Un’imbarcazione-occhio, che guarda e registra il paesaggio e, allo stesso tempo, si ferma sulle sponde per raccontarlo ai suoi abitanti, dove scambia con essi opinioni e racconti. L’imbarcazione durante le tappe del viaggio sarà un ‘cinema galleggiante’, trasformandosi in una sorta di registratore/amplificatore narrativo del fiume, dei suoi paesaggi, alterazione in movimento della linea piatta che lo contraddistingue.

L’approdo finale di questa navigazione lenta, narrativa, che salperà da Cremona, sarà la Biennale di Architettura di Venezia, dove l¹imbarcazione si trasformerà in opera d¹arte, nel testimonio silenzioso del viaggio, nel luogo mobile che solcando la laguna di Venezia accoglierà una serie di conferenze-eventi sui temi legati all’ambiente e la sostenibilità, al paesaggio, trasformando l’imbarcazione in una palestra/piattaforma per il pensiero e la visione, per il racconto del viaggio reso pubblico, aperto agli spettatori della Biennale di Architettura di Venezia, in singolari punti della laguna.

Parte delle riflessioni del lavoro artistico di Ettore Favini sono la processualità (condivisione, dialogo, progettazione costruzione e viaggio) e la partecipazione (rendere pubblica la fruizione dell¹opera) in cui lo spettatore condivide il processo artistico stesso, in questo senso il progetto presentato aderisce perfettamente alla sua poetica e modalità di lavoro. Il progetto di ricerca nasce dalle esperienze del Master Paesaggi Straordinari. Landscape Design del Politecnico di Milano – NABA Milano, diretto da Elisabetta Bianchessi con Marco Scotini, che pratica l’esplorazione, l’attraversamento fisico, come forma di conoscenza privilegiata del paesaggio, attraverso multidisciplinari modalità di ricerca, adottando tecniche contemporanee nella rappresentazione-visione dei territori che compongono l’essenza dei luoghi.

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