Tagli, Sgarbi ed invidie. La nostra scena dell’arte deve guardare avanti

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Ci è giunta voce di un’altra bizzarra azione di protesta del CAM di Casoria ed abbiamo appreso anche la notizia dei primi ed improbabili nomi degli artisti selezionati dal Vittorione Nazionale© per la prossima Biennale di Venezia 2011. Abbiamo inoltre raccolto il piagnisteo dei musei che “lottano” contro i tagli alla cultura. Tuttavia,  noi questa volta non parleremo di tutto ciò.

Il motivo? Ebbene ci siamo un poco stancati di sentire a destra ed a mancina la medesima, banale musica, vale a dire un coro di voci che all’unisono inneggiano alla paura nei confronti dei tagli alla cultura ed al vilipendio della nostra martoriata scena artistica. Di buoni propositi neanche a parlarne così come non si attua mai un’attenta ricognizione sui veri fermenti artistici del territorio, quello che importa è il gossip, l’oltraggio. Oggi non leggerete di Sgarbi e dei tagli perché queste tematiche per noi non esistono, non rispecchiano quanto accade realmente all’interno degli studi d’artista, delle gallerie private che comunque continuano il loro lavoro o delle altre istituzioni che si mettono in gioco senza ricevere la benché minima sovvenzione statale. Tempo fa pubblicammo un articolo intitolato “30 buoni motivi per amare l’arte contemporanea made in Italy“, tutto ciò potrebbe sembrarvi un poco buonista ma si tratta di un piccolo riassunto di quello in cui noi fermamente crediamo.

Esiste un made in Italy dell’arte ma non è quello che le istituzioni ed i magazine di regime ostentano innanzi agli occhi del pubblico. Tutte queste bufale artistiche statalizzate possono essere combattute solamente con un’attitudine positiva e propositiva. Bisogna insomma mostrare al mondo che nel nostro paese l’arte contemporanea continua ad esistere, contro tutto e tutti. Si parla spesso di educare il pubblico all’arte contemporanea per avvicinarlo ai musei ed altre manifestazioni, ebbene il pubblico ama l’arte contemporanea e non ha bisogno di un’educazione. Quello di cui c’è bisogno è di un’informazione libera, una piattaforma mirata a far conoscere la parte attiva del nostro ingegno. A noi non servono a nulla i non-intellettuali che scelgono non-artisti ed i musei che sperperano soldi pubblici in stipendi e scelte discutibili per poi piangere sul latte versato.

Micol Di Veroli

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