Anti/Form, una mostra sulle trasformazioni della scultura al Kunsthaus Graz

di Redazione Commenta

Il termine “anti-form” nel 1960 rappresentava l’abbandono del concetto tradizionale di arte e scultura. Ciò si è trasformato in una sfida radicale che ha aperto le porte a nuovi mondi estetici, una tenzone che ha generato negli anni 1980 e 1990  una nuova ondata di sculture la cui influenza è percepibile ancora oggi. La mostra Anti/Form, al Kunsthaus Graz am Landesmuseum Joanneum di Graz (dal 4 febbraio al 15 maggio 2011), illustra per mezzo di esempi significativi provenienti dalla collezione MUMOK a Vienna, il modo in cui il concetto di scultura è stato sviluppato e ridefinito.

Opere di artisti completamente differenti da diversi decenni mostrano come un gesto radicale è divenuto un nuovo paradigma, con un linguaggio proprio. Quello che inizialmente è stato etichettato come scandaloso all’interno del manifesto dell’Anti-Form di Robert Morris ed all’interno della mostra di Harald Szeemann, When Attitudes Become Form  è oggi un fondamento importante per l’intera arte internazionale.

La presente mostra è quindi una validissima opportunità per ammirare l’evoluzione delle creazioni scultoree all’interno di dinamiche concettuali più che estetiche. Inoltre i nomi presenti alla mostra sono di tutto rilievo e le opere sono decisamente affascinanti. Per il progetto Anti /Form il curatore Peter Pakesch ha consapevolmente scelto questo particolare gruppo di sculture proveniente dal MUMOK , piazzandole appositamente all’interno del Kunsthaus di Graz, un edificio progettato da Peter Cook e Colin Fournier, nello spirito del gruppo Archigram, la cui filosofia è esempio simile in architettura al pensiero radicale delle opere che abbiamo precedentemente citato.

Gli artisti partecipanti alla mostra sono:  Carl Andre, Miroslaw Balka, Pier Paolo Calzolari, John Chamberlain, Jimmie Durham, Mike Kelley, Michael Kienzer, Sol LeWitt, Richard Long, Mario Merz, Robert Morris, Bruce Nauman, Meret Oppenheim, Jessica Stockholder, Franz West, Christopher Williams, Erwin Wurm, Heimo Zobernig. Con queste presenze è d’obbligo una puntatina al Kunsthaus Graz am Landesmuseum Joanneum di Graz, se vi trovate da quelle parti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>