Manny Castro, il Robin Hood della Street Art

di Redazione Commenta

Manny Castro ne ha combinata un’altra delle sue. Ora molti di voi diranno: ma chi è Manny Castro? Beh, parliamo di uno street artist losangelino alquanto chiacchierato. Le sue prime azioni street consistevano nell’appendere decine di scarpette rosse (proprio come quelle di Dorothy ne Il Mago di Oz) sui pali elettrici di Los Angeles.

In seguito ha installato false bustine di cocaina sui pali del telefono ed ha prodotto un gigantesco ritratto di Lady Gaga raffigurata come il Cristo (con tanto di corona di spine) e lo ha posizionato vicino alla celebre scritta Hollywood.  Insomma camaleontico artista auto-proclamatosi Robin Hood della street art non è certo un tipetto tranquillo. Questa volta però Castro si è battuto per una giusta causa. Tutto comincia nel gennaio del 2011 quando Chick-fil-a, una catena di ristoranti specializzati in filetti di pollo decide di sponsorizzare il Pennsylvania Family Institute (PFI), associazione che si oppone fermamente ai matrimoni fra persone dello stesso sesso.

Come se questo non bastasse lo scorso mese il numero uno del brand, Dan Cathy, ha rilasciato alcune dichiarazioni pubbliche circa il suo supporto assoluto a quella che lui stesso ha definito “l’unica forma di famiglia tradizionale”. Inutile dire che le associazioni per i diritti gay sono andate su tutte le furie ma nel frattempo Castro ha preparato la sua vendetta personale. Alcuni giorni fa l’artista ha creato un murale sul muro di un Chick-fil-a di Torrance in California. La scritta recita testuali parole: Tastes Like Hate (che in italiano suonerebbe come “sa di odio”) ed è corredata da una simpatica mucca, animale usato svariate volte nelle pubblicità della catena di ristoranti.

Ovviamente l’identità dello street artist è rimasta ignota sino allo scorso 6 agosto ed anche la polizia non è riuscita a combinare molto:  “I nostri investigatori sono ancora impegnati a vagliare le informazioni in loro possesso” ha dichiarato il sergente della polizia locale Steve Jenkinson al Los Angeles Times. Poi Castro ha svelato la sua identità ma sino ad ora non è stato arrestato. Forza Manny Castro, il razzismo di Chick-fil-a merita una bella lezione.  

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