Gli artisti prendono in giro le nuove tecnologie

di Redazione Commenta

Michael Mandiberg

C’è chi, come Dadiv Hockney usa l’iPhone per dipingere…

Gli artisti riescono a confrontarsi con le nuove tecnologie? La risposta è si, ma è un confronto attivo che non si lascia intimorire dalle meraviglie del progresso. Se la video arte è nata grazie all’invenzione delle telecamere VHS portatili e la net art grazie allo sviluppo di Internet, le nuove sperimentazioni cercano di liberarsi dal sempre verde motto “il medium è il messaggio”. Questo atto liberatorio si compie attraverso una sostanziale critica al medium stesso. Se il buon vecchio David Hockney usa le App dell’iPhone per creare le sue opere pittoriche, il collettivo olandese JODI ha sviluppato un’App (presentata lo scorso febbraio al New Museum di New York) che prende in giro le varie posture e movenze di un essere umano a contratto con il suo smartphone. L’applicazione è infatti in grado di registrare i movimenti dell’utente e replicarli attraverso un simpatico pupazzetto. Altri artisti come Petra Cortright hanno deciso di utilizzare youtube come medium, ironizzando sulla figura delle camgirl, le ragazzine che si pavoneggiano davanti alla loro webcam.  C’è poi chi, come Jon Rafman utilizza Google Earth per scandagliare immagini buffe o di rara bellezza, catturate dalla Google Car in giro per il mondo.  Apprezzabile anche la ricerca di Michael Mandiberg che nella sua opera OMG LOL del 2009 irride i neologismi che il giovane popolo della rete utilizza nelle chat e negli Sms.

Petra Cortright
Jon Rafman

 

 

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