Olafur Eliasson progetta un ponte e…uno skateboard

di Redazione Commenta

Il celebre artista Olafur Eliasson che nel 2007 ha collaborato alla creazione del Serpentine Pavillion darà ancora una volta prova delle sue abilità di architetto. Ritt Bjerregaard il sindaco di Copenhagen ha chiesto infatti all’artista nordico di disegnare un ponte per la capitale danese, l’importante progetto sarà realizzato nel cuore della città sopra il Christianshavn Kanal.

Il ponte permetterà di mettere in contatto un quartiere commerciale disegnato da Henning Larsen con l’industria Danisco. Descrivendo il suo progetto Eliasson ha dichiarato  che il suo intento sarà quello di far avvicinare i pedoni il più possibile all’acqua durante l’attraversamento del fiume. L’artista in passato ha lavorato a diversi progetti tesi ad unire l’arte e l’architettura come ad esempio la facciata della concert hall di Reykjavik (attualmente in costruzione) e l’installazione per il foyer della casa dell’opera di Oslo. Il ponte di Copenhagen costerà approssimativamente 25 milioni di marchi danesi e parte dei fondi saranno donati dalla banca Privatbanken che aveva già devoluto i soldi alla città nel 1967 ma gli stessi non erano mai stati usati. Ad oggi non è ancora stata resa nota la data dell’inizio dei lavori per la realizzazione del ponte. Intanto Olafur Eliasson non è rimasto con le mani in mano ed ha disegnato niente meno che uno skateboard. La tavola che prende il nome di Your Mercury Ocean è frutto della collaborazione tra l’artista e Mekanism.

Lo skateboard sarà più spesso del normale ed avrà una finitura a specchio. Dal 1995 Olafur Eliasson ha istituito un laboratorio di design a Berlino. L’artista ha rappresentato la Danimarca alla 50esima Biennale di Venezia nel 2003 e lo stesso anno ha creato l’installazione The Weather Project nella Turbine Hall del Tate Modern di Londra. L’installazione comprendeva l’uso di umidificatori usati per creare una densa nebbia grazie ad una mistura di acqua e zucchero mentre una serie di lampade montate su un disco semi circolare irradiavano l’ambiente con luce gialla. Il soffitto della hall era coperto da un gigante specchio in cui i visitatori potevano vedersi come piccole ombre nere contro una massa di luce gialla. L’opera attrasse milioni di visitatori.

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