Le Olimpiadi di Londra fanno alzare i prezzi degli studio del 60%

di Redazione Commenta

Come già accennato in alcuni precedenti articoli, le Olimpiadi di Londra 2012 hanno gettato la city in un totale subbuglio. Dalle parti dell’arte contemporanea però le cose sembrano andare a gonfie vele, visto che l’attesissimo evento olimpico ha dato vita ad una lunga serie di interessanti iniziative dal Quarto Plinto di Trafalgar Square passando per i posters creati da Tracey Emin e compagnia cantante.

Insomma la comunità creativa ha il morale alle stelle, direte voi. Ed invece non tutto è come sembra, ma spieghiamoci meglio. Come succede anche dalle nostre parti, alcune zone di Londra si sono trasformate negli ultimi anni in veri e propri art districts. Questo poiché le zone più disagiate dispongono di locali a basso costo che possono essere affittati dagli artisti emergenti. Una di queste zone è Hackney nell’East London, polo creativo preso in considerazione per un’attenta analisi effettuata dal magazine Hyperallergic. Il Blog ci illustra infatti la storia di Dragica Carlin, giovane artista giunta dalla Croazia circa 20 anni fa.

Dragica ha appunto scelto di prendere in affitto uno studio ad Hackney, risparmiando notevolmente rispetto alla media cittadina. Il problema è che al momento della candidatura (e la relativa nomina) della città alle olimpiadi del 2012,  i prezzi degli affitti sono un pochino cambiati: “Dopo l’annuncio di Londra 2012, l’affitto del mio studio è salito del 60%. Anche gli altri locali commerciali della zona hanno subito consistenti aumenti. Ed allora cosa hanno fatto gli artisti? Semplice, hanno cambiato zona e quelli che sono rimasti hanno tentato di dividere il proprio studio con un altro artista” ha dichiarato Dragica Carlin ad Hyperallergic.

Questo subitaneo rincaro non ci stupisce più di tanto, del resto anche in Italia i quartieri delle nostre città densamente popolati dagli studi d’artista, divengono in seguito dei quartieri alla moda ed il mattone si rivaluta. Il rischio però è quello della speculazione senza limiti. A questo bisognerebbe porre un freno.

 

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