Open Doors_Corruptions all’Istituto Svizzero

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Il progetto conclusivo di fine anno dei membri dell’Istituto Svizzero di Roma 2012 è curato quest’anno da NERO e, a partire da un’idea condivisa tra i membri del settore Arti e del settore Scienze, prende il titolo di Open Doors_Corruptions.  Open Doors_Corruptions è una mostra, un libro e una serie di performance artistiche e musicali che si svolgeranno nell’arco di un solo giorno, il 21 giugno 2012 dalle ore 18.00 alle 24.00.

Le diverse parti, nel compenetrarsi a vicenda, si modificano e perdono alcune delle loro caratteristiche tradizionali, assumendo una forma unitaria più simile ad un happening che ad una mostra tradizionale. In senso classico, l’idea di corruzione è presente in ogni manifestazione fisica: il mondo materiale è la versione corrotta del mondo spirituale. Secondo una visione strutturale invece, la corruzione è la perdita, il decadimento, quasi sempre sotto forma di cambiamento non reversibile, di qualcosa nell’atto di un passaggio. Un oggetto o un pensiero si modificano a causa di uno spostamento, fisico o intellettuale, da un punto ad un altro.
Nella mostra l’idea di corruzione è intesa come trasmissione e trasformazione di uno spunto creativo. I lavori, pensati appositamente per la mostra da Laurent Faulon, Sabine Gisin, Pascal Janovjak, Luc Mattenberger, Delphine Reist, Marcel Saegesser & Cyrill Lim,saranno presentati in ambienti tra loro contigui e comunicanti. Alcune opere saranno in comunicazione l’una con l’altra, trasformandosi e corrompendosi a vicenda, definendo specifiche forme di collaborazione e di sovrapposizione. Altre vivranno una vita più autonoma, nella quale però la trasformazione e il cambiamento sono parte del lavoro stesso.

Il libro prende invece spunto da un’idea dello scrittore Pascal Janovjak e dello storico dell’arte Grégoire Extermann e coinvolge tutti i membri dell’Istituto, insieme ad alcuni contributi esterni. Diviso in due capitoli, il libro si basa su due cicli di trasmissione che partono da un’opera architettonica nel primo caso e un’immagine di un affresco nel secondo. Questo messaggio di partenza viene passato da una persona ad un’altra e trasmesso – una volta sotto forma di testo, l’altra sotto forma di immagine – attraverso una catena lineare. Il punto di partenza verrà pertanto trasformato e corrotto in modo irreversibile. Tramite il libro, il lettore sarà in grado di ripercorrere il passaggio temporale di trasformazione contenutistica e formale dell’oggetto identificato in partenza.

Le performance faranno da contrappunto allo svolgersi dell’evento, alternando progetti degli artisti in mostra ad altri di carattere prettamente musicale. I contributi si concentreranno sull’idea di corruzione, dialogando tra loro, con il contesto che li ospita o relazionandosi direttamente con il tema generale del progetto.

Durante gli orari della mostra sarà anche possibile partecipare e visitare il Congresso dei Disegnatori, progetto ideato da Paweł Althamer in occasione della Solidarity Action promossa dall’Istituto Svizzero di Roma nell’ambito della 7a Biennale di Berlino

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