OUTDOOR 2012: quattro urban artist disegnano il nuovo volto di Ostiense

di Redazione Commenta

Nella capitale la fine dell’estate ha coinciso con la conclusione della terza edizione di OUTDOOR 2012 – Festival dell’Urban Art, un progetto di NU  Factory, a cura dell’ex writer romano Simone Pallotta. Scopo ultimo della manifestazione è lasciare una traccia permanente nel costume, nelle abitudini e nel modo di vivere le aree urbane attraverso una serie di interventi artistici ed attività culturali. Per l’occasione sono stati coinvolti ben quattro street artist internazionali che si sono avvicendati, da luglio a settembre, per dipingere murales di grandi dimensioni in altrettanti siti dello storico e popolare quartiere Ostiense.

MOMO, Sam3, Borondo e Brus: sono questi i nomi di coloro che hanno riportato a nuova vita ai muri di edifici abbandonati a se stessi ed al degrado. ‘Wall painting’ ideati ad hoc, in linea con lo slogan 2012 “Guarda in alto”: un incitamento ed un invito, rivolto al pubblico, ad alzare lo sguardo verso gli alti palazzi che caratterizzano la periferia urbana, così da osservarla secondo punti di vista inconsueti, fino a svelarne luoghi nascosti oggi rivitalizzati dall’estro artistico.

Dal 19 al 23 Luglio l’americano MOMO ha preso possesso dello spazio retrostante il famoso Gazometro, precisamente a via del Commercio 9. MOMO è nato a San Francisco. Dopo aver vissuto sei anni a New York, si è unito a una crew di graffiti in Spagna dove ha sperimentato un personale uso del colore. Attualmente è considerato uno dei maggiori artisti di calibro mondiale del movimento della street-art. Ha pubblicato parecchi libri ed ha partecipato a numerosi festival d’arte ed esposizioni dislogate in tutto il globo: da Philaldelphia a San Paolo, dal Portogallo all’Italia. Definisce la sua arte appartenente al ‘post-graffitismo’, una dichiarazione che va oltre il significato banale e svuotato di ‘graffiti’ intesi come semplice tag per comprendere un universo più ampio di forme espressive. Infatti, lo statunitense da sempre spazia dal writing alla poster art, dalle sculture alla mural-art passando per la digital-art, le stampe ed i video.

Il lavoro realizzato per l’evento romano riassume le peculiarità specifiche che caratterizzano il suo inconfondibile stile asciutto. Armato di rulli, scala e colori primari, tra cui gli immancabili bianco e nero, ha dominato un’enorme parete dove, attraverso un mix di linee ondulate alternate a elementi spigolosi e lineari, ha dato vita ad una rappresentazione unica nel suo genere che, per le sue dimensioni, dialoga con il Gazometro capitolino posto alle sue spalle. Segni grafici elementari, tinte piatte ed essenziali che risultano in perfetta armonia con la superficie ed il contesto tipicamente industriale che li ospita creando un lavoro che ricorda, per certi versi, i ritmi della musica elettronica. Info: http://momoshowpalace.com/

Via Ostiense 206 è l’indirizzo della seconda location dove, dal 20 al 24 Luglio, il giovanissimo BORONDO ha dipinto affusolati nudi umani attraverso l’impiego di tinte monocrome che si amalgamano alla perfezione con l’edificio ocra su cui sono realizzate. Corpi su cui è possibile osservare ogni singola pennellata posta sulla parete. Un tratto distintivo che denota la padronanza di molteplici tecniche artistiche, che vanno ben oltre quelle tipiche dell’urban art, consentendogli di giungere a risultati strabilianti che incantano l’ignaro passante.

Borondo nasce a Valladolid in Spagna nel 1989. Nel 2011 arriva a Roma per frequentare l’Accademia di Belle Arti, dove si è subito imposto sulla scena della street-art. Egli realizza le sue opere principalmente nello spazio urbano, interagendo con le strutture architettoniche e superfici di ogni genere. Il suo personalissimo stile è basato su un uso misurato del colore con un evidente preferenza per il nero. Fulcro della sua poetica è l’introspezione umana rappresentata principalmente attraverso figure antropomorfe che esprimono, attraverso conturbanti pose, il loro carico emozionale accentuato da un’atmosfera malinconica che ritorna in tutti i suoi lavori. Membra allungate che si manifestano come fugaci presenze, fantasmi visibili solamente a chi, nonostante la frenesia della routine quotidiana, sa’ ancora coglierne la sensibilità in essi espressa. Info: http://borondo.blogspot.it/

Il murales di SAM3, invece, collocandosi in via Ostiense 193, si contrappone e si relaziona con la splendida Basilica di San Paolo fuori le mura, luogo di culto e meta di pellegrinaggio religioso. Dal 24 al 26 Luglio, lo spagnolo ha dipinto, su uno sfondo nero, una figura umana accovacciata che osserva e tiene in mano un globo contenente degli individui che scappano impauriti da un mostro o da male imprecisato, incuranti di schiacciare i loro simili. Sembra di assistere alla riproduzione di un episodio biblico o mitologico avvenuto in tempi troppo remoti per essere trascritto, cadendo così nell’oblio.

SAM3 è nato a Elche, in Spagna, attualmente vive e lavora a Murcia. All’inizio degli anni ’90 risale il suo esordio artistico con graffiti eseguiti sui muri della città o su cartelloni pubblicitari abbandonati. Da sempre preferisce operare su vaste superfici presenti nel tessuto urbano delle metropoli europee ed americane. Nel corso degli anni ha imperniato il suo lavoro sulla realizzazione di opere monocromatiche che hanno come protagonisti figure umane caratterizzate da larghe silhouette nere senza volto che si stagliano sulla superficie pittorica per dar origine a forti contrasti di colore e ad interessanti giochi d’inversione ed alternanza tra pieni-vuoti, negativo-positivo.

Ultimamente, l’incontentabile ispanico, ha deciso di cimentarsi in ulteriori tecniche: dalla mural-art alla creazione di sculture fino a realizzare una serie di filmati con la tecnica dello stop motion e dell’animazione. Inoltre, occorre riconoscere a SAM3 la capacità di interfacciarsi con suggestioni e sentimenti differenti all’interno di una stessa opera, così da bilanciare ed intervallare una deliziosa poeticità con un’ironia coinvolgente. Esemplare è l’opera appena descritta, dove la frenesia degli uomini in fuga si contrappone con la pacatezza della figura che li osserva. Nonostante l’apparente semplicità del suo idioma, facilmente accessibile al pubblico di massa, la sua arte, si basa sulla continua ricerca di simboli ed immagini sempre nuove poiché egli concepisce la sua attività come strumento di svelamento delle molteplici realtà nascoste nella vita odierna. http://sam3.es/

Completa il tour l’ultimo lavoro sito in via Libetta 1, ovvero presso l’edificio in cui risiede ‘Officine Fotografiche’, spazio che ha permesso la realizzazione dell’ultima tappa di OUTDOOR ed il party finale. La facciata esterna del medesimo stabile è stata completamente trasformata grazie all’intervento, dal 06 al 12 Settembre, di BRUS. Il romano ha ideato un opera site-specific in linea sia con il suo stile calligrafico imperniato nel puro writing, sia con la funzione specifica esercitata all’interno dello stesso immobile, in quanto ‘Officine Fotografiche’ è un’associazione culturale no profit nata per divulgare e sostenere la cultura dell’immagine.

Brus nasce a Roma nel 1982, dove nel 2001 ha iniziato la sua carriera di writer. Da allora ha viaggiato instancabilmente per dodici anni tra varie capitali europee (Berlino, Copenaghen, Barcellona, Parigi, Londra) fino ad approdare a New York, registrando numerosi consensi da parte del pubblico internazionale. La sua ricerca diverge fortemente dall’indagine formale degli artisti sopradescritti in quanto si basa prettamente su un accurato studio della calligrafia: spaziando dai caratteri di tipo gotico a quelli più moderni e tipici della tipografia attuale e lavorando sia su micro sia su macro formati. Il particolare progetto ideato per l’occasione è caratterizzato da una serie di aforismi di famosi fotografi, come Niel Leifer, o letterati, come Goethe o Milan Kundera, inerenti l’immagine fotografica. L’impiego di tinte essenziali (bianco, nero, rosso e grigio) si  concilia ed compensa con la ricercatezza della scrittura gotica. In tale lavoro, i diversi idiomi di fotografia e scrittura, posti a confronto, si completano a vicenda come afferma lo stesso curatore Simone Pallotta: “Se la fotografia è immagine e riproduzione della realtà, la parola suggerisce pensieri ed idee senza doverli riprodurre, arrivando a creare immagini direttamente dentro di noi, in modo automatico. Parlare di fotografia e al contempo riprodurre queste immagini attraverso la scrittura è una ricerca di unità tra ancestrali urgenze comunicative: parlare, scrivere e raccontare immagini.” http://www.facebook.com/Brus.Magic

Peccato che l’opera, inedita a Roma, s’inserisca in un contesto degradato. Noi di Globartmag ci auguriamo che la grande attenzione della stampa nei confronti del Festival appena concluso possa stimolare le istituzioni locali a pianificare il ripristino di strade abbandonate a se stesse situate in zone popolose ma limitrofe al centro storico.

‘OUTDOOR 2012 Urban Art Festival’

Dal 18 Luglio al 14 Settembre 2012

Ostiense – Roma – varie sedi

MOMO – via del Commercio 9

BORONDO – via Ostiense, 206

SAM3 – via Ostiense, 193

BRUS – via Libetta, 1

info: tel +39 06.57332781

www.outdoor.it

 

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