Antony Gormley “rovina” la festa di St.Patrick

di Redazione Commenta

Lo scorso 17 marzo sono iniziate le celebrazioni per il St. Patrick’s Day, ovvero il giorno di San Patrizio, vescovo e missionario irlandese di origini scozzesi che per l’appunto  viene festeggiato da tutta la comunità irlandese del mondo nella data della sua morte. Inutile dire che il  St. Patrick’s Day da luogo ogni anno ad una vera e propria settimana di festeggiamenti. In questi giorni quindi, l‘ente del turismo irlandese ha deciso di illuminare con una fantastica luce verdognola ogni monumento e luogo storico di tutta la nazione.

Ovviamente i festeggiamenti si svolgono anche nel Regno Unito e diversi monumenti inglesi sono stati per così dire vestiti dalla festosa luce verde. L’ente del turismo aveva inoltre intenzione di illuminare anche la celebre scultura The Angel of the North, monumentale opera di 20 metri d’altezza, creata dalla star del contemporaneo Antony Gormley ed ospitata dalla contea di Gateshead in Inghilterra. A questo punto va precisato che Gormley è un accanito sostenitore del St. Patrick’s Day, anche perché nelle sue vene scorre una parte di sangue irlandese. Le autorità irlandesi hanno quindi pensato di fare un regalo a Gormley, pubblicando sul sito dell’ente del turismo le immagini della sua scultura di verde vestita. Gormley però non ha gradito il simpatico regalo ed è subito andato su tutte le furie, interrompendo bruscamente i festeggiamenti e vietando ogni sorta d’illuminazione sulla sua opera: ” Quella di illuminare la mia statua è stata un’idea di pessimo gusto. Appena ho saputo la notizia ho fatto immediatamente spegnere le luci su Angel of The North. Anche se amo i festeggiamenti per il St. Patrick’s Day non ho mai pensato di piazzare un’illuminazione sulla statua. Questa operazione finirebbe con lo snaturare l’intera opera”  ha dichiarato in seguito Gormley sulle pagine del quotidiano inglese The Guardian.

Anche le istituzioni di Gateshead si sono fermamente opposte all’iniziativa: “Non possiamo concedere il permesso di cambiare l’estetica della scultura per ragioni commerciali” ha infatti aggiunto MIke Barker direttore strategico del City Council.

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