MArt di Trento e Rovereto: arte accessibile a persone con disabilità

di valentina Commenta

L’arte è un bene di tutti e per tutti ma non sempre è davvero accessibile a tutti. E’ per questo motivo che l’iniziativa del MArt di Trento e Rovereto di mettere a punto dei percorsi fruibili senza problemi di accessibilità da parte delle persone affette da diverse tipologie di disabilità è molto importante.

Arte per tutti al MArt di Trento e Rovereto

Quando si pensa all’arte difficilmente ci si sofferma a pensare che qualcosa che sì da per scontata in termini di fruibilità non possa essere accessibile a tutti: eppure molte persone, affette da disabilità motoria o visiva non possono godere della bellezza di moltissimi musei. Quello di arte moderna di Trento e Rovereto ha deciso di eliminare questo gap, mettendo a punto visite guidate in lingua dei segni per le persone sordomute o ipo-udenti, percorsi tattili per coloro affetti da cecità o ipovedenti ed accessibilità garantita alle opere per coloro che presentano problemi di deambulazione e percorsi speciali per coloro che soffrono di disabilità psichica.

E’ stata creata la possibilità per tutti di godere dell’arte e della sua magnificenza a seconda delle proprie esigenze e particolarità. Già in passato il museo si era espresso in tal senso: ora questo viaggio verso l’inclusione di tutti è stato completato.

Come è cambiato il MArt di Trento e Rovereto

Ma come è cambiato il MArt di Trento e Rovereto? Essenzialmente sono state abbattute tutte le barriere che potevano fermare le persone affette da qualsiasi disabilità dal godere di una visita alle diverse aree tematiche. Ci è voluto del tempo ma ad esempio, coloro che non sentono possono ritirare presso la biglietteria del museo un tablet a titolo gratuito dove è caricata la videoguida relativa alle collezioni permanenti: realizzata dal MArt in collaborazione con Ens, l’ Ente nazionale sordie con il video maker Jacopo Salvi, essa è perfetta per accompagnare la persona non udente in una visita guidata perfetta dal punto di vista assistenziale.

Ed ancora da questo anno è apparsa una prima opera tattile, tratta dall’originale “Le Figlie di Loth” di Carlo Carrà (1919) che le persone affette da cecità possono toccare con mano per comprendere l’effettiva composizione del quadro originale. Su questa scia vengono rese disponibili al tatto almeno 3 sculture per collezione permanente che possono essere “viste” con le mani.

Non manca poi l’organizzazione di percorsi speciali per coloro affetti da disabilità cognitiva, ai quali vengono spesso collegati progetti  e laboratori più profondi di formazione.

 

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