Mario Ybarra alla Cardi Black Box di Milano

di Redazione Commenta

Giovedì 24 febbraio Cardi Black Box presenta la personale dell’artista Mario Ybarra Jr. (Los Angeles, 1973) intitolata Wilmington Good, a cura di Art At Work. Mario Ybarra Jr. è un artista eclettico: performer, disegnatore, scultore, pittore, attivista ed educatore, capace di fondere la cultura di strada con la storia dell’arte per produrre quella che lui ha definito “una forma di arte contemporanea filtrata dalla sua esperienza di Los Angeles come americano d’origine messicana”. Ybarra appartiene infatti a una generazione di artisti d’origine messicana, che giocano e scherzano con gli stereotipi e i pregiudizi legati alla loro identità.

Fonte d’ispirazione continua per le installazioni di Ybarra è la complessa e ricca cultura della California del Sud, in cui un eterogeneo mix di abitanti, di etnie diverse e una storia post-coloniale articolata si fonde con una cultura rap e di strada unica al mondo. Attraverso i suoi interventi site-specific l’artista svela aspetti sconosciuti della storia culturale “latina”, appropriandosi d’immagini pop e “multi-culti”. A Milano, con Wilmington Good, Ybarra presenta una mostra in cui analizza e ironizza sul suo quartiere d’origine, Wilmington, riflettendone la storia e il paesaggio urbano industriale e soffocante attraverso sculture, fotografie e una grande opera pittorica che rappresenta la visione notturna e onirica di una grande raffineria petrolifera. Ybarra crea un vero e proprio paesaggio tridimensionale con dieci gru di diverse misure e colori disseminate per lo spazio espositivo; grandi giocattoli per bambini, le sculture sembrano portare in vita lo skyline dei cantieri portuali della città. Create con materiale di scarto (pezzi di mobili economici importati dalla Cina via il porto di Los Angeles), queste gru diventano fragili impalcature, modellini capaci di capovolgere il rapporto tra l’uomo e la macchina.

Sullo sfondo, quasi come un orizzonte reale, si estende una veduta notturna di una raffineria mentre, senza sosta, sputa fuoco dalle sue ciminiere. Questa grande opera pittorica, intitolata Smoky City, dallo stile fortemente grafico, rappresenta una mostruosa città futuribile, stile Blade Runner, in cui non c’è traccia d’essere umano. Gli abitanti di Wilmington compaiono in sei monumentali fotografie su sfondo nero; veri e propri tableau vivant che rappresentano con ironia la storia del conflitto e dell’emancipazione dei lavoratori portuali.

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