Il pentito Spatuzza rivela l’orrenda fine della Natività del Caravaggio

 Un’opera trafugata di Caravaggio che tutti gli appassionati d’arte credevano un giorno di poter rivedere è stato bruciato dalla mafia, stando alle recenti rivelazioni di un boss pentito. Il dipinto dal titolo Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi era stato rubato nell’ottobre del 1969 dall’Oratorio di San Lorenzo a Palermo per volere di un capomafia. La tela fu tagliata con una lametta da barba e successivamente arrotolata per trasportarla.  A rendere nota la notizia è stato Gaspare Spatuzza, noto mafioso arrestato nel 1997. Rapinatore e sicario, Spatuzza è stato stretto collaboratore di Filippo e Giuseppe Graviano e anche uomo di fiducia del capomafia corleonese Leoluca Bagarella.

Spatuzza si è inoltre autoaccusato di aver rubato la Fiat 126 che il 19 luglio 1992 venne impiegata come autobomba nella strage di via d’Amelio in cui fu ucciso il giudice Paolo Borsellino.  Proprio da Filippo Graviano, Spatuzza apprese nel 1999 che il dipinto di Caravaggio era stato distrutto negli anni ’80.  Secondo Graviano il celebre dipinto del valore di oltre 30 milioni di euro era stato affidato alla Famiglia Pullarà, del clan di Santa Maria di Gesù di Palermo che lo nascose in un casolare di campagna. “Il dipinto era letteralmente bruciato e divorato da ratti e maiali” ha dichiarato Spatuzza.  Francesco Marino Mannoia prese parte al furto del 1969 e dichiarò di aver danneggiato il dipinto strappandolo dalla tela ma successivamente non rivelò alla polizia il luogo del nascondiglio.

Londra trasferisce il museo all’aeroporto

Portare l’arte nei luoghi non deputati all’arte è una pratica talmente diffusa che oramai vedere installazioni, dipinti e video in giro per la città non stupisce più nessuno. Nell’ultima decade le opere d’arte sono regolarmente uscite dai consueti spazi delle gallerie per invadere magazzini, capannoni, snodi ferroviari ed aeroporti, nel tentativo di avvicinare i cittadini all’arte contemporanea o semplicemente per soddisfare i pruriti avanguardisti di sindaci, assessori e curatori.

In tempi recenti è lecito citare lo strano caso del GATE Termini Art Gallery, spazio espositivo allestito presso l’Ala Mazzoniana della Stazione Termini di Roma che nella passata amministrazione aveva ospitato una manciata di eventi tra cui Il Caravaggio della Regina dalle tenebre alla luce. Come lavorava Caravaggio, mostra del 2006 che ospitò la Vocazione dei santi Pietro e Andrea opera inedita del grande maestro.