Esotismo e processualità nell’opera di Enrico Piras

Enrico Piras - Exotic exercises series

Osservando il lavoro di Enrico Piras (Cagliari, 1987), possiamo riscontrare in primo luogo un’attitudine processuale. Tale attitudine è orientata all’individuazione di toponimi di senso a cui l’uso ordinario ha sottratto la referenzialità. L’artista usa differenti medium, dall’approccio individuale e pittorico all’appropriazione di immagini e documenti che, assemblandosi, generano nuove forme possibili. Tali forme però sono aperte ad accogliere suggestioni varie, si attivano attraverso l’esperienza soggettiva e non prevedono un unico risultato.

In Cabinet de souvenirs questo processo è particolarmente manifesto. Il souvenirs è il feticcio per eccellenza. Esso assume su di sè l’accezione della memoria, attraverso esso è possibile tracciare la mappa di una individualità storica, geografica, sensibile. L’opera si configura come agglomerato di oggetti, per lo più dal carattere naif, Piras se ne serve per costruire identità fittizie, per mostrare ciò che altrimenti sarebbe impossibile dire, mostrare un’attitudine appunto.

Un libro sui 30 anni di Dan Witz mentre il popolo di internet cancella un’asta

Da qualche tempo è uscito nelle librerie statunitensi In Plain View, monografia che commemora i 30 anni di carriera di uno dei più oltraggiosi e coraggiosi pionieri della street art newyorchese. Parliamo di Dan Witz, artista che ha affascinato e divertito schiere di appassionati d’arte e di semplici passanti con le sue urban actions surreali e del tutto irriverenti. In Plain View copre l’intero arco della carriera dello street artist, negli ultimi tempi artefice di incredibili dipinti mixed media di stampo iperrealista ma comunque segnati da una vena surreale. Il libro edito da Gingko press (reperibile anche su Amazon)  consta di 220 pagine con bellissime fotografie a colori, una pubblicazione imperdibile per tutti gli amanti della street art.

Parliamo ora di aste. Una rarissima maschera d’avorio dell’Africa occidentale, confiscata dagli inglesi durante l’invasione del Benin nel 19esimo secolo secolo del Benin (attualmente Nigeria), è stata ritirata da una vendita all’asta organizzata da Sotheby’s dopo le  proteste online di numerosi utenti della rete.

Marco Anelli ed i volti di The Artist is Present pubblicati da Aperture

Globartmag ha recentemente pubblicato una serie di articoli a supporto della giovane arte italiana. Troppo spesso infatti la nostra tendenza critica è quella di sminuire il talento emergente nazionale, lodando fino al midollo quello estero. A noi questa forma di provincialismo 2.0 non piace affatto e per questo ogni volta che troviamo una notizia internazionale su un nostro artista, siamo orgogliosi di offrirvela. Questa volta parliamo di Marco Anelli fotografo romano classe 1968 che ha recentemente catalizzato l’attenzione della rete con una serie di magnifici ritratti in primissimo piano.

Tutto parte da The Artist is Present, la grande retrospettiva dedicata a Marina Abramovic ed ospitata dal MoMa, Museum of Modern Art di New York dal 14 marzo al 31 maggio 2010. Se ben ricorderete, nella performance-fulcro dell’evento Marina Abramovic aveva deciso di sedersi ad un tavolo nell’atrio del museo per ogni singolo giorno fino alla fine della mostra. Il tavolo era corredato da una sedia aggiuntiva, volutamente lasciata vuota ed a disposizione dei visitatori che sono stati via via invitati a sedersi su di essa.