Brightlight/Darklight all’American Academy in Rome

Roma – Martedì 19 giugno e 3 luglio 2012 l’American Academy in Rome inaugurerà nella sua galleria la doppia mostra Brightlight/Darklight, curata da Ludovico Pratesi e Valentina Ciarallo. Questa esposizione ospiterà le opere di 4 giovani artisti italiani: Francesco Carone, Chiara Camoni, Salvatore Arancio ed Emanuele Becheri. I loro lavori riflettono sull’ambigua natura della percezione del tempo attraverso la metafora dei due aspetti della luce: l’abbaglio delle giornate estive e l’oscurità della notte.

Gli artisti trasformeranno i due spazi espositivi della galleria dell’American Academy in ambienti che permettono ai visitatori di vivere l’evento espositivo come un’esperienza di conoscenza, innestando una riflessione sulla capacità dell’arte di aprire inaspettate modalità interpretative e modificando così la banalità del quotidiano. Ogni artista, attraverso un percorso che unisce opere realizzate con tecniche diverse, crea un itinerario concettuale ed emotivo unico e memorabile.

Epipedon, una diversa percezione della scultura

La Galleria CO2 di roma inaugura il 21 marzo Epipedon, una mostra a cura di Ludovico Pratesi. Epipedon riunisce dodici artisti italiani delle ultime generazioni Salvatore Arancio, Francesco Arena, Francesco Barocco, Sergio Breviario, Chiara Camoni, Francesco Carone, Giulio Delvè, Ettore Favini, Francesco Mernini, Marco Morici, Giovanni Oberti e Luca Trevisani, chiamati a riflettere sulla possibilità di una diversa percezione della scultura, non più osservata a 360 gradi o dal classico punto di vista di una persona di media statura.

Ogni artista coinvolto nel progetto ha, infatti, lavorato sul concetto di traslazione della linea dell’orizzonte, per offrire allo spettatore un panorama sensibilmente visionario, modificando così la collocazione dell’opera nello spazio, secondo un assunto già messo in atto dal maestro Giorgio de Chirico nel celebre quadro “Le Muse Inquietanti”. Il capolavoro, dipinto a Ferrara nel 1918, pone l’osservatore a una distanza ravvicinata con due manichini e una serie di oggetti misteriosi dispersi nello spazio prospettico, posti sopra un piano inclinato composto da travi in legno parallele. L’impressione è quella di trovarsi di fronte a un paesaggio asettico basso e surreale che riproduce il Castello Estense contornato da fabbriche e torri.

Salvatore Arancio – Shasta

Giovedì 17 febbraio Federica Schiavo Gallery inaugura la mostra Shasta, prima personale a Roma di Salvatore Arancio. Nei tre spazi espositivi Arancio ha realizzato una nuova serie di opere che approfondiscono l’interesse e la ricerca continua dell’artista sull’idea di natura messa a confronto con la scienza, i miti e le leggende, introducendo un’esplorazione del mistico.

L’intervento nella prima sala, nato da un’interazione meditata con la struttura architettonica della galleria, presenta immagini geologico-scientifiche di repertorio, manipolate e reinventate dall’artista con l’intento di indurre una riflessione soggettiva su fenomeni naturali e proseguire l’interesse di Arancio per le rappresentazioni apocalittiche. Nella seconda sala, la video installazione a doppio schermo Shasta, originariamente girata su pellicola Super 8, trae ispirazione da una leggenda delle tribù dei nativi americani sulla creazione del monte Shasta in California.