Per Moll Morgengrau non è certo un buon periodo. L’artista berlinese dopo aver finalmente trovato la galleria Galerie Verrückt disposta ad esibire i suoi lavori è caduto vittima della crisi finanziaria. La sua galleria ha infatti chiuso i battenti per mancanza di fondi annullando la mostra.

Ovviamente sia Moll che la sua galleria sono personaggi di fantasia, inventati per un progetto che girerà in alcune gallerie europee mettendo in mostra opere di un gruppo di poster artists noto come Surrend. Tuttavia, se il tema della mostra è di pura finzione, esso rispecchia la vita reale. Si stima che la città di Berlino abbia visto nascere negli ultimi anni ben 600 gallerie d’arte che sono letteralmente spuntate come funghi dalla crescita incontrollata. Adesso è però giunto il momento di pagare il conto.Ogni mese, a causa della crisi finanziaria, chiudono gallerie d’arte e spazi espositivi ed anche la leggenda che dipingeva Berlino come nuova terra di conquista per promettenti artisti sta cominciando a scricchiolare. Già perché sembrerebbe opinione diffusa nel nostro bel Pese che la vita di un’artista a Berlino sia nettamente più facile con l’ausilio di affitti meno cari, gallerie pronte ad esporre opere d’arte ad oltranza e acquirenti danarosi pronti ad investire sul talento dei nuovi geni dell’arte contemporanea. Duro ammettere che questo paese dei balocchi, se mai c’è stato, non esista più.

Ovviamente non tutto è perduto e c’è chi riesce a vedere anche il lato buono della crisi come Jette Rudolph della Gallerie Jette Rudolph, una delle più importanti gallerie di Berlino. ” La crisi è anche un’opportunità poiché invita gli artisti e le persone in genere ad essere più sperimentali” afferma Jette. Un altro lato buono della crisi è legato alle quotazioni delle opere che libere da imprevisti quanto improbabili rialzi si attestano su cifre più abbordabili, favorendo il collezionismo giovane pronto ad investire su nuove proposte.

Photo Copyright Surrend

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