Giovedì Difesa: Boris

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 Boris è una serie televisiva italiana prodotta dal 2007 e giunta alla sua terza edizione. Narra le vicende dei dietro le quinte dell’immaginaria fiction italiana: Gli occhi del cuore.

Il regista Renè Ferretti mentre gira la fiction, tiene sempre vicino a se un pesce rosso chiamato Boris, in onore a Boris Becker. I suoi pesci rossi hanno infatti tutti nomi di tennisti. In un certo senso si potrebbe pensare che è Boris che gira gli occhi del cuore. Renè infatti sente molto stretto il lavoro e cerca come può, nell’arco delle tre serie, di mostrare la sua vera bravura di regista.

La serie tv è molto divertente, veloce, le puntate scoppiettanti e ricche di trovate prendono in giro sarcasticamente (quasi rendendole vicine e amichevoli) la banalità e la tristezza, la cattiva recitazione e perfino la pessima fotografia, della televisione italiana. La cattiva qualità è infatti un valore per i produttori, abituati a pensare e a far pensare che non solo un’altra tv non è possibile, ma che sia addirittura meglio così. Tutto si perpetua e i nostri eroi sono in salvo, il loro lavoro rimane facile e poco faticoso.

Nella serie è tuttavia necessario che alcuni personaggi siano un pò “macchietta”, ovvero quasi fumettistici, parodistici e parossistici. In questa stessa operazione di riduzione risiede parte del gioco e del fascino che si snoda lungo puntate di venti minuti.

Trasformare tutto questo in operazione filmica, è evidente, non era gioco facile.

Io credo che Boris-il film piaccia di più a chi non ha seguito la serie. Infatti nel diventare film, alcune personaggi troppo parodistici, come le attrici ad esempio, vengono sacrificati alla trama e usati solo nel finale.

Nel film Renè si spinge fino a cercare l’avventura nel cinema d’autore ma dovrà mettersi ancora una volta a confronto con quello di serie B… la “qualità” alla fine non risulta ancora una volta possibile e si cimenterà per non perdere i soldi nel cine-panettone.

Si diluiscono le trovate le gag e le mini parodie, ma in alcuni momenti si recupera perfino un sapore filmico interessante, come nel dialogo muto tra il regista e l’attrice di cinema. Tutto sommato l’ho visto con piacere, anche se resto personalmente un fan della serie.

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