I BODY ME – I LOVE ME – Pipilotti Rist all’Hayward Gallery

di Redazione Commenta

A me gli occhi, a me il corpo. Porgo le dita ed i polpastrelli sulle palpebre dei miei occhi stanchi e inizio a massaggiarli lentamente con moti rotatori. La mente inizia a rilassarsi, i muscoli  del viso si distendono, accenno un sorriso. Tutto intorno il buio totale m’illumina dentro. Ecco ci sono: io con tutta me stessa, insieme, dentro e fuori. Questi due mondi sono finalmente entrati in contatto. Apro gli occhi e scopro cosa mi ha indotto a vivere questa fantastica esperienza. Sono all’interno dell’Hayward Gallery. Ho di fronte a me i poemi audiovisivi di Pipillotti Rist: trenta lavori dagli anni ’80 fino ad oggi.

Proiezioni sul pavimento, proiezioni sui muri, schermi ed oggetti che galleggiano. Fin dall’inizio della sua carriera Pipillotti cambia radicalmente l’approccio al nostro modo di percepire l’esperienza del movimento delle immagini; lo fa concentrando tutta la sua attenzione sul corpo. Il corpo è un paesaggio e lei ci incoraggia a rapportarci ad esso come se ci rapportassimo alla natura, guardando i nostri valori fisici e a liberarli dai taboo culturali e sociali. Celebrare il nostro corpo appunto: usare i nostri valori fisici in una nuova positiva luce, incoraggiandoci a non essere timidi.

Massachusetts Chandelier, un imponente lampadario composto da slip raccolti tra amici e parenti dell’artista, testimonia la sacralità che l’artista attribuisce a questa parte del corpo. L’organo sessuale diviene quindi il sito attraverso il quale entriamo in contatto con un mondo, il centro del piacere sessuale ed il luogo dell’esistenza, l’apice della nostra pulizia interiore che lavora in maniera miracolosa. “Il lampadario è la contraddizione tra le cose che noi ignoriamo e le cose a cui noi guardiamo; i posti che arrivano da e che ritornano dove erano” dice l’artista.

Attraverso questo “rituale della vista” percepiamo il potere del nostro corpo dove l’essere nudi è qualcosa di estremamente innocente ma allo stesso tempo testimonia l’avere confidenza e fiducia in noi stessi.

AMORE – CORPO – CORPO – AMORE

Il mio corpo nuota; si nutre d’acqua, sta fluttuando ma poi d’un tratto si perde in un campo di tulipani rossi; i miei piedi iniziano a solcare un terreno arido. Tutto rosso intorno a me. Poi azzurro,  come il cielo che mi sovrasta. Accarezzo delicatamente un tulipano, poi avidamente ne ingerisco i petali ed infine li disperdo nell’aria direttamente dalla mia bocca. Le mani, ancora le mie mani protagoniste: si scagliano verso il suolo, affondano nel terreno quasi alla ricerca di scovare chissà quale profondo segreto.

Sono finalmente tutt’uno con la NATURA ed ho un bisogno vitale di essa, come una figlia sente il bisogno della propria MADRE. Ho chiuso gli occhi e la mia immaginazione ha vagato libera; attraverso gli spazi ricreati dalla video arte di Pipillotti Rist ho ripensato alla mia vera natura, ho scovato una nuova strada attraverso la quale ho riconfigurato un nuovo mondo: quello al di fuori e quello dentro me. Ho scoperto di amare il mio corpo e di amare me stessa.

 

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