Gestures. Women in action, la body art al femminile tra anni 60 e 70

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Fino al 10 Aprile Merano Arte ospita una mostra molto speciale negli spazi della Cassa di Risparmio: si intitola Gestures. Women in action e racconta la body art al femminile attraverso le produzioni di artiste a cavallo tra i decenni Sessanta e Settanta.

Il progetto nasce in collaborazione con The Cultural Broker e 123 Art ed esplora l’arte del dipingere il corpo con una rassegna molto interessante. Tra i nomi presenti si annoverano Yoko Ono, Marina Abramovic, Valie Export, Silvia Camporesi, Odinea Pamici, Yayoi Kusama, Ana Mendieta, Gina Pane, Carolee Schneemann, Charlotte Moorman e Orlan.

Le opere esposte sono circa 40 ed esplorano il corpo femminile come mezzo espressivo attraverso cui veicolare un messaggio legato alle proteste e alla richiesta di diritti che hanno segnato tutta l’epoca a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso.

La rassegna è curata da Valerio Dehò che ha selezionato lavori fotografici, video, collage e oggetti che testimoniano come le artiste si sono servite del corpo, proprio o altrui, quale simbolo e al tempo stesso mezzo artistico.

Essendo la body art per sua stessa natura un’espressione effimera, molte testimonianze sono arrivate solo attraverso fotografie o filmati mentre in altri casi si conservano gli strumenti utilizzati nelle performance. Il percorso si rivela perciò particolarmente interessante e multiforme.

L’idea della body art al femminile ad opera delle artiste presenti in mostra voleva annullare la distanza tra l’arte contemporanea, l’artista e il suo pubblico abolendo i confini che esistono nello spettacolo, per esempio a teatro, e comunicando in maniera diretta anche attraverso la scelta di temi sociali forti in grado di raccontare un cambiamento diventando un laboratorio di quel cambiamento, partecipandovi in maniera attiva.

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