Adrián Villar Rojas installa uno stuzzicadenti a Parigi

L’igiene dentale è una questione importante, anzi per qualcuno è decisamente fondamentale. Il talentuoso artista argentino Adrián Villar Rojas ha preso talmente a cuore la salute dei denti da decidere di creare uno stuzzicadenti dalle proporzioni gigantesche. Scherzi a parte, Villar Rojas ha realmente prodotto un’opera gigantesca ma si tratta di un obelisco disteso, installato proprio nei giardini delle Tuileries a Parigi.

Questa insolita opera appare come un monumento abbandonato o corroso dagli anni, un futuristico totem lasciatoci da chissà quale civiltà proveniente dagli spazi siderali o magari un razzo piovuto dal cielo. Del resto il giovane Villar Rojas è avvezzo alle strutture imponenti e fantascientifiche. Proprio quest’anno l’artista ha rappresentato l’Argentina alla Biennale di Venezia all’interno di un padiglione situato nelle Sale d’Armi dell’Arsenale, uno spazio con 500 metri quadrati di superficie espositiva. Le opere di Villar Rojas hanno letteralmente affascinato i visitatori accorsi all’Arsenale grazie ad uno spregiudicato uso dell’argilla e ad un estetica sci-fi dalle proporzioni monumentali.

Pillole di Biennale 05 – La quiete prima della tempesta

(Dove eravamo rimasti…) Una volta rifocillati eravamo pronti per avviarci verso il grande spauracchio di questa Biennale, parlo ovviamente del Padiglione Italia. Per nostra fortuna sulla strada incontrammo un paio di belle sorprese, che a pensarci bene è proprio questo il bello di una manifestazione come questa: passare da una stanza all’altra e lasciare che l’arte ti nutra pendendoti alla sprovvista.

Il Padiglione dell’Argentina è stato una di queste sorprese, Adrián Villar Rojas è nato nel 1980 a Rosario ed è bello pensare che un ragazzo così giovane sia stato scelto per occupare il primo padiglione permanente della nazione. E se l’età può contar poco che dire allora dell’opera che ha ideato? El asesino de tu herencia – L’assassino della tua eredità, il titolo da solo è una dichiarazione di intenti che inserito all’interno di un contesto del genere a me fa venir voglia di abbracciare l’artista. Per me il suo lavoro è uno dei migliori visti in Biennale, non so se è una questione anagrafica che avvicina il suo discorso al mio, ma esiste un equilibrio di forme perfetto, una monumentalità perfettamente inserita nello spazio e una sinergia con lo spettatore palpabile che rendono le sue sculture in argilla qualcosa che va ben oltre l’immagine di arte latino-americana.

Dopo Younger Than Jesus il New Museum lancia Generational

Proprio nel bel mezzo della Biennale di Venezia ecco che il New Museum di New York non perde tempo per rilanciare l’appuntamento con la sua celebre triennale, quella Younger Than Jesus che nel 2009 venne accolta da critiche abbastanza freddine da parte di tutta la stampa internazionale. Come di consueto la manifestazione è rivolta a tutti gli artisti nati nella metà degli anni ’70 e si ripropone di mostrare al mondo la frizzante natura della nuova arte statunitense, anche se spesso questa frizzante natura sa un poco di stantio e di raffazzonato.

Comunque sia meglio non dare giudizi a priori visto che all’apertura della grande kermesse mancano ancora molti giorni e il New Museum non ha lasciato trapelare molte notizie. Di certo c’è che la mostra si aprirà il 15 febbraio 2012 e si protrarrà fino al 22 aprile dello stesso anno. Il nome della triennale sarà The Generational e sarà curata da Eungie Joo.