
Opere di Carol Bove…

Quale potrebbe essere l’opera d’arte concettuale più brutta ed inutile di questo ultimo decennio? Difficile da dire, visto che di esempi ne potremmo portare sin troppi. Eppure a ben pensare un’opera in particolare c’è ma andiamo per gradi. Nel 2010 l’artista Michael Asher, classe 1943 viene chiamato da Francesco Bonami e Gary Carrion-Murayari per partecipare alla Whiteny Biennial.

Never2501 ha fatto una puntatina a Como dove ha creato questa incredibile installazione intitolata In Cammino Per Trasformarsi Nell’istante Presente con radici, rami e foglie. Check Thiz out…

Accantoniamo per ora le nostre diatribe sui collages e parliamo di Frieze nello specifico. Abbiamo senz’altro notato cose positive che andremo ad elencare qui di seguito. La galleria Sgandar di Oslo ha presentato una gigantesca installazione lignea di Oscar Tuazon che ha occupato l’intero stand, opera monumentale decisamente affascinante.

Ma insomma, dopo tutti questi articoli su Londra e tutto questo clamore, cosa rimane di Frieze? Innanzitutto è inutile ricordare ai nostri lettori che in fatto di prestigio ed organizzazione la celebre fiera britannica non si smentisce mai, press office puntuale, preciso e severo quanto basta, strutture degne di questo nome, stand ben costruiti e punti ristoro veramente golosi.

Ma voi a Londra avete incontrato qualche artista italiano? Perdonateci la domanda a bruciapelo, ovviamente la capitale del Regno Unito è zeppa di artisti nostrani, emigrati in cerca di miglior fortuna e soprattutto di un minimo di considerazione. La questione che volevamo porvi riguarda Frieze, la fiera d’arte che ha tenuto banco la scorsa settimana in quel di Regent’s Park.