Quattro lettere. Un bombardamento mediatico, anzi facebookiano, iniziato sotto le vacanze natalizie. Un mistero svelato, sotto giganteschi fiocchi di neve, dallo stesso Giovanni De Angelis (Napoli, 1969 – vive e lavora a Roma dal 1992) durante l’opening della sua prima personale presso la galleria CO2. Artista già noto nella capitale con Water Drops, una serie di scatti presentati recentemente al MACRO e incentrati sul tema della gemellarità per effettuare un’analisi antropologica nella terra brasiliana di Rio Grande do Sul.
Il napoletano propone ora il progetto denominato ICKU (I Can Kill U), nato dalle ricerche antropologiche compiute durante l’Art residence al NOASS Cultural Center di Riga, spostando la sua attenzione sugli abitanti delle città metropolitane. Attualmente, la capitale lettone è attraversata da forti tensioni e cambiamenti sia politici che sociali. Tale clima si sposa bene con la sua indagine sull’interazione tra contesto sociale e l’identità di uno specifico gruppo di individui.