A man removes tons of trash and finds an unexpected treasure
Un uomo rimuove quintali di immondizia ed alla fine trova un tesoro inaspettato
A man removes tons of trash and finds an unexpected treasure
Un uomo rimuove quintali di immondizia ed alla fine trova un tesoro inaspettato
Il cibo ha un forte legame con l’arte. Molti artisti infatti hanno utilizzato il cibo come soggetto principale delle proprie opere. Dalle nature morte, passando per le grottesche figure de l’Arcimboldo fino a giungere alle buffe e gigantesche cibarie di Claes Oldenburg, le origini del rapporto tra il mondo del commestibile e la pratica artistica si perdono nella notte dei tempi.
Va inoltre citata l’Eat Art di Daniel Spoerri, tra i primi artisti ad implementare materia edibile all’interno dell’opera vera e propria. In questi ultimi tempi, il cibo è tornato alla ribalta all’interno della pratica scultorea. Tutto nasce da un particolare tipo di gelatina vale a dire il Jell-O, prelibato dessert prodotto dalla kraft foods e molto amato nei paesi anglosassoni. Le gelatine, che vengono utilizzate per i dolci, sono spesso commercializzate sotto forma di polvere o concentrato aromatizzato solido gelatinoso.
In concomitanza con l’ottantesimo compleanno di Daniel Spoerri, il Museo d’arte contemporanea di Villa Croce di Genova gli dedica un’importante retrospettiva, dal 24 marzo al 20 giugno 2010, nel tentativo di proporre una lettura critica complessiva del lavoro di uno dei protagonisti della storia dell’arte contemporanea, a partire dalla sua adesione al gruppo dei Nouveaux Realistes, nell’ottobre del 1960, sino ad oggi.
Il percorso della mostra inizia con alcune recenti sculture della serie Idoli di Prillwitz: Il guerriero, Ragazza con piede d’elefante, Il mostro-granchio, realizzate dal 2005, con una definitiva traduzione nella materia del bronzo di assemblaggi che generano figure aberranti quanto fantastiche.Le prime tre sale sono dedicate all’opera più nota di Daniel Spoerri, i Tableaux-piège, da quelli storici degli anni ‘60/’70 alla rivisitazione del soggetto in anni più recenti, con particolare riguardo alla serie Sevilla Series Eaten by….
Alla Kunsthalle di Düsseldorf è ancora possibile visitare (fino al 28 febbraio 2010) un’interessante ed estrosa mostra dal titolo Eating the Universe – Food in Art. La mostra in sostanza è un’attenta riflessione sul termine Eat Art coniato dall’artista svizzero Daniel Spoerri che riprese gli intenti ideologici della celebre Cucina Futurista sviluppandoli in modo da far entrare le arti culinarie all’interno delle arti visive.
Dal 1968 al 1972 Spoerri fu proprietario di un ristorante a Düsseldorf in Burgpkatz e sucessivamente della Eat Art Gallery. Proprio in quegli anni il celebre artista decise di intraprendere la nuova avventura della eat art, caratterizzata da opere d’arte realizzate con materiali commestibili. In una mostra a Milano, Spoerri presentò opere di Yves Klein, Arman ed altri, tutte realizzate con il cibo e successivamente servite durante un banchetto. Il titolo della presente mostra Eating the Universe è ispirato a Peter Kubelka, professore di film e cucina alla Studeschule di Francoforte, che negli anni ’70 lo coniò per un Tv show sulla cucina come forma d’arte.