WERTTRANSPORT indaga sulle condizioni dell’artista contemporaneo

Sabato 14 Gennaio 2012 inaugura presso la galleria VBM 2O.1O a Berlino la mostra WERTTRANSPORT a cura di Zara Audiello e l’Associazione culturale 22.37, collettiva di Rebecca Agnes, Kristine Alksne, Elena Bellantoni, Luis De Matos, Marco Giani, Irma Markulin, Stefania Migliorati, Marco Pezzotta, Ivana Spinelli.

Werttransport (trasporto valori) nasce da un’indagine sulle condizioni dell’artista contemporaneo. In particolare su quell’aspetto che da sempre caratterizza l’artista, ma che oggi, in una società globalizzata, appare sottovalutato se non addirittura ignorato in ambito politico, economico e sociale: la mobilità. Il processo migratorio in ambito culturale, i cui principali attori sono da sempre gli artisti, è un fenomeno che si estende su scala globale e concorre a definire zone di ibridazione culturale in cui si riconoscono particolari centri di connessione.

DOVE FINISCE IL DESTINO? A-logicità dell’esistenza al Teatro Valle di Roma

Può il Destino essere considerato in termini spaziali? Non potrebbe forse trattarsi di una sorta di non-luogo, a metà tra il punto esatto in cui la legge della causalità rivela i suoi effetti e le infinite vie del possibile si aprono verso il futuro, spingendosi verso nuovi e solo in minima parte prevedibili accadimenti? Da una rilettura di Ragione ed Esistenza di Karl Jaspers è iniziata una riflessione sul rapporto tra il razionale e quello che supera le capacità interpretative dell’intelletto, l’esistenza – se vogliamo – nella sua interezza, in cui l’elemento aleatorio, il non-premeditato, l’incalcolabile giocano un ruolo essenziale.

La filosofia moderna (da David Hume a Bertrand Russell, senza escludere i contemporanei – Gilles Deleuze ad esempio) tende a considerare l’esistenza umana come un susseguirsi logico di azioni i cui effetti, intersecandosi su livelli diversi, innescano altri eventi, che a loro volta saranno causa di nuove conseguenze. Nonostante ciò, permane radicata nelle coscienze l’idea di un potere occulto – sia esso il Fato o l’establishment della politica internazionale – che agisce in maniera coercitiva e imprevedibile, condizionando la vita degli uomini, come nei classici della tragedia greca.

Pilota, l’arte contemporanea in viaggio dentro un camion

Un piccolo camion preso a noleggio e parcheggiato a lato di una strada; della categoria di veicoli normalmente utilizzata per traslochi o spostamento di materiale da un quartiere all’altro o da una città ad un’altra limitrofa. L’interno del container (16m3 4x2x2 mt.) viene utilizzato come spazio nel quale allestire una piccola mostra. Come parte di una carovana il veicolo inizia una traversata polare o desertica in scala urbana, all’interno del container ognuna delle opere delinea il proprio spazio in modo non egoistico, ma mirato alla riuscita della spedizione.

L’unico collegamento tra il baratro sociale che separa il centro di una città dalla sua periferia è la rete stradale; spazio di transito necessario per muoversi tra due punti. È questo un buon luogo per il lavoro? Cosa significa essere “aperti al pubblico”? Si è disposti a prestare attenzione ad incontri casuali o è meglio proseguire dritti verso la propria meta? Il progetto vuole proporre un motivo di sosta culturale, come un incidente di percorso finalizzato alla riuscita di un tragitto dell’immaginario.