Ma è davvero terribile come si vocifera la Biennale del 2011?

 

 

Ma è davvero terribile come si vocifera la Biennale del 2011?Questa domanda ancora circola tra gli indecisi che vorrebbero utilizzare gli ultimi strascichi di vacanze per dar sfogo alla curiosità ma che temono i “te lo avevo detto” di turno, ora poi figuriamoci con la tassa sul turismo!

Il padiglione Italia raggiunge livelli sconcertanti. Ne abbiamo sentito parlare tanto, certo, ma una volta lì, nonostante tutte le anticipazioni, il senso di sconforto aumenta vertiginosamente soprattutto al culmine di un percorso già non troppo esaltante.

Pillole di Biennale 08 – Nazioni illuminate

(Dove eravamo rimasti…) Ebbene si siamo ancora in Biennale, dopo aver visitato il Padiglione centrale avevamo decisamente perso la sensibilità alle gambe, sognavamo comode sedute e refrigeranti bibite, invece avevamo un’ultima ora per vedere qualche padiglione nazionale, e guai a chi si lamenta.

PAGLIONE UNGHERESE – Esilarante, tragicomico, cinico, intelligente, catastrofico. Hajnal Németh porta l’opera Crollo – Intervista passiva, un racconto corale di incidenti d’auto reinterpretati in canto lirico. Quando la video arte piace pure a me.

PADIGLIONE DANESE – Una mostra complessa, un buon tema di base: la libertà di espressione, ma un po’ dispersiva, troppe opere diverse richiedenti ognuna tempo per essere comprese ed interagire. Ipnotico il video su tre schermi di Han Hoogerbrugge, Quatrosopus. Un uomo che non vorrei incrociare per strada, ma il cui universo visivo è affascinante, dissacrante e tristemente realista. (Consiglio di cercarlo in rete.)

Anche Turchia ed Austria pronte per la 54esima Biennale di Venezia

Ayse Erkmen rappresenterà la Turchia alla prossima Biennale di Venezia, edizione numero 54. L’artista ha esibito regolarmente le sue opere all’interno della sua nazione ed all’estero negli ultimi 20 anni. La Erkmen è autrice di sculture ed installazioni temporanee che sensibilizzano il fruitore sull’importanza dell’ambiente che lo circonda e nella maggior parte dei casi le opere della celebre artista turca contribuiscono a modificare la forma dell’ambiente stesso. Molte installazioni di Ayse Erkmen manipolano lo spazio e rivelano ciò che è già presente in esso ma che appare nascosto alla vista.

Ciò che spesso rimane alla fine di una mostra dell’artista è solamente una traccia del suo passaggio. Nel frattempo anche l’Austria ha scelto il suo eroe nazionale, si tratta di Markus Schinwald, artista che si è ripromesso di trasformare lo spettatore in un performer.  Solitamente Schinwald crea video, sculture, dipinti e stampe litografiche. Un giovane artista a 360 gradi ci verrebbe da dire.