Lars il folle strega anche Berlino con la sua Melancholia

 Un folle, un visionario, un genio. Lars von Trier, regista danese, amante e prigioniero delle ferree regole che puntualmente abbatte con una punta di sadismo ed ironia. Il Lars von Trier di The Kingdom, di Epidemic, di Breaking the Waves e de Le Cinque Variazioni. Il Lars von Trier celebre per le paure, per le depressioni e per le fobie che lo torturano. Non viaggia in aereo e sceglie sempre auto e treni di una determinata compagnia. E’ sempre in lotta con qualche presunto cancro o altra malattia mortale che puntualmente ravviva la sua infinita ipocondria.

Il Lars von Trier che ogni anno macina chilometri e chilometri attraverso mezza Europa per recarsi al Festival del cinema di Cannes, rigorosamente con il suo camper. Ed è a Cannes che nel maggio di quest’anno, rilasciando dichiarazioni scellerate riguardo ad Hitler ed al nazismo viene giustamente allontanato. Il Lars von Trier che si scusa ma non ha scusanti, che dovrebbe essere severamente punito perché un personaggio della sua levatura non può pronunciare simili oscenità, anche se dettate dalla depressione.

Melancholia: il grande ritorno di Lars Von Trier

 

Del suo ritorno sul grande schermo si è molto discusso, non tanto in relazione alla nuova proposta, quanto piuttosto a causa di certe dichiarazioni poco gradevoli rilasciate dal regista in occasione della presentazione del film: stiamo parlando del grande Lars Von Trier e del suo ultimo lavoro Melancholia.

Lars Von Trier nazi cacciato da Cannes

Accadono cose strane in questo mondo e sempre più spesso chi sembrava essere degno di stima si trasforma in un imbecille completo, senza alcuna possibilità di difesa. Questa volta la figura del completo babbeo l’ha fatta nientemeno che Lars Von Trier, giunto in quel di Cannes per presenziare al festival del cinema.

Lo sprovveduto regista durante la conferenza stampa di Melancholia (sua ultima pellicola con Kristen Dunst e Charlotte Gainsbourg) avrebbe rilasciato queste scioccanti dichiarazioni riportate da la Repubblica: “capisco Hitler, capisco l’uomo che è pieno di male, certo sono contrario alla seconda guerra mondiale e non sono contro gli ebrei, ma in realtà non troppo perché Israele è un problema, come un dito nel culo, fa cagare. Adoro l’architetto di Hitler Albert Speer, aveva un grande talento. Come regista nazista. Invoco la soluzione finale per i giornalisti”.