Deep Inside. Dissociations. al CACT Ticino

Il CACT CENTRO D’ARTE CONTEMPORANEA TICINO apre il prossimo 9 giugno 2012 la mostra collettiva DEEP INSIDE. DISSOCIATIONS. Il tema nasce da alcune riflessioni attorno alla definizione di nuove espressioni linguistiche, che si modificano in rapporto ad una società in totale cambiamento, allo sviluppo delle tribù telematiche, in grado di sovvertire il concetto d’estetica e delle modalità comunicazionali: ciò tocca giocoforza anche un istituto e un museo d’arte. La caduta di due blocchi contrapposti quali il Comunismo e il Capitalismo e la rimessa in seria discussione del concetto di avanguardia, che – lo si credeva – bene avrebbe potuto coniugarsi con quello di Modernità, pone l’artista e il creatore di pensieri al centro di un dibattito che li riconfigura attraverso nuovi posizionamenti societali e culturali. La transmedialità ha ormai sostituito la multimedialità e l’identità di un museo è pure in via di ridefinizione. È oltremodo interessante constatare come negli ultimi anni la società si sia trasformata da corpo concettuale, animato da modalità collettive, a identità tattile eterogenea, laddove ogni singolo cerca la propria personale identità e collocazione entro una rete di codici collettivi.

Il ritorno al tattile rappresenta il ritorno al ‘reale’, sia in arte che nella società di tutti i giorni, laddove le mistificazioni del pensiero filosofico, sociologico e/o analitico hanno fortemente perso il loro impatto concettuale e ideologico sull’idea di gruppo sociale, ridando ossigeno alla persona libera e ai suoi valori. Il ritorno al tattile pone in forte analisi il museo non solo come giardino del vedere, bensì anche come luogo d’azione. Ecco che l’applicazione dell’idea ‘performativa’, preconizzata qualche anno fa quale ritorno ad una psico-geografia della persona artistica come condivisione tra oggetto e soggetto, la si scorge nell’approfondimento della figurazione attraverso l’espressionismo e la sensualità del corpo sensuale e psichico.

Tony Cragg al Museo D’arte Villa Ciani di Lugano

Dal 31 marzo al 12 agosto 2012 il Museo d’Arte di Lugano presenta presso Villa Ciani un’esposizione dello scultore britannico Tony Cragg, oggi unanimemente considerato uno dei più importanti artisti viventi. Nato a Liverpool nel 1949, ma residente a Wuppertal dal 1977, Tony Cragg ha creato negli anni forme scultoree rivoluzionarie che si sono evolute nel tempo con la coerenza e il metodo propri della grande tradizione.

La mostra di Villa Ciani darà modo di ripercorrere la carriera dell’artista dalla fine degli anni Settanta fino alle opere più recenti, attraverso circa quaranta assemblaggi e sculture – alcune delle quali di dimensioni monumentali esposte nel parco della villa – e cento fra disegni e incisioni. Apriranno l’esposizione le celebri composizioni di frammenti di plastica raccolti come fossero preziosi reperti naturalistici. Il lavoro di Tony Cragg abolisce la suddivisione fra ciò che è naturale e ciò che è prodotto dall’uomo e interpreta i fenomeni che non conosciamo o che non possiamo vedere, come i principi di crescita organica o la natura atomica della materia.

OpenArt a Roveredo

Sempre più aperta la proposta di openArt (in visione dal dal 30/7/2011 al 09/10/2011), una manifestazione ormai entrata nella tradizione dell’arte della Svizzera meridionale, che giunge quest’anno all’undicesima edizione e richiama a Roveredo, nel Canton Grigioni (a un’ora e mezza da Milano) un nutrito gruppo di scultori provenienti da tutta Europa per confrontarsi tra loro e con la natura di un ampio parco naturale di oltre 100.000 metri quadri.

Coordina come sempre la manifestazione Luigi a Marca, artista e appassionato d’arte, che trasforma i prati e i boschi di Trii, questa località che si affaccia sull’autostrada che comincia ad arrampicarsi verso il San Bernardino, in un luogo magico dove convivono opere di varia natura, realizzati con i materiali classici della scultura (marmo, legno, bronzo), ma anche lavori compositi che mescolano le tecniche e i materiali, arrivando ad integrare in essi video e fotografie, così come performance e installazioni le più diverse, curiose e intriganti.

Costantin Brancusi e Richard Serra alla conquista della Svizzera

La Fondation Beyeler di Basilea dedica la grande mostra della stagione estiva (dal 21 maggio al 4 settembre 2011) all’opera di Constantin Brancusi (1876–1957) e Richard Serra (*1939); la mostra intende così avvicinare uno dei pionieri della scultura moderna al più significativo scultore contemporaneo. Brancusi, nato in Romania ma attivo a Parigi dal 1904 fino alla morte, ha gettato le fondamenta della scultura astratta attraverso una ricerca indirizzata all’essenzialità delle forme; con le sue minimalistiche opere in acciaio, l’americano Serra ha definito in modo nuovo il campo di applicazione dell’arte plastica, includendo direttamente l’osservatore nella scultura. L’opera di entrambi mette così in primo piano il tema della presenza e dell’efficacia della forma scultorea nello spazio.

Una selezione di circa 35 opere, organizzate nello spazio in densi gruppi divisi per soggetto, mette in luce gli aspetti principali dell’arte di Brancusi. Saranno esposte celebri opere, tra cui diverse versioni della monolitica scultura Il bacio, delle poetiche Teste di bambini e Muse addormentate, dei famosi Uccelli nello spazio, così come opere pionieristiche quali Princesse X, Négresse blanche e opere dalla forte valenza metaforica come Colonna senza fine. I pochi soggetti realizzati in innumerevoli variazioni formali, il gioco condotto con la mutevole materialità della scultura e con i suoi diversi effetti di superficie rendono percepibile l’incessante ricerca di un proprio, preciso ideale estetico.