ERR project, un nuovo database con più di 20.000 opere trafugate dai nazisti

Avete mai sentito parlare della Einsatzstab Reichsleiter Rosenberg (ERR)? Ebbene fortunatamente la maggior parte di noi non l’ha mai vista in azione, già perchè la ERR era una speciale Task Force istituita dai Nazisti durante la seconda guerra mondiale per saccheggiare le opere d’arte dei paesi occupati. Ad esser precisi l’ERR fu creata il 17 luglio del 1940 da Alfred Rosenberg,un alto membro del Partito nazista nonchè uno dei massimi esponenti di tale ributtante ideologia. Insomma oltre ad aver distrutto milioni di vite ed aver provocato una frattura insanabile nella memoria dei sopravvissuti ai lager, Adolf Hitler è riuscito anche a smembrare intere collezioni d’arte e demolire così il patrimonio culturale di intere nazioni.

Ancor oggi le barbarie perpetrate dai Nazisti rappresentano una ferita ancora aperta e centinaia di migliaia di opere d’arte sono andate perse o distrutte. Fortunatamente però le moderne tecnologie ci vengono un poco incontro e grazie ad esse è possibile quantomeno tracciare i movimenti di quelle meraviglie smarrite. In questi ultimi tempi è nato un interessante database chiamato ERRproject che porta online le famigerate schede usate dai Nazisti per catalogare il loro bottino.

Sorgerà a Roma il nuovo museo della Shoah

Shoah (in lingua ebraica השואה ), significa “desolazione, catastrofe, disastro”. Questo termine venne adottato per la prima volta, nel 1938, dalla comunità ebraica in Palestina, in riferimento alla Notte dei cristalli (9-10 novembre 1938).  Da allora la parola Shoah definisce nella sua interezza il genocidio della popolazione ebraica d’Europa per mano dei nazisti. Attualmente il museo Yad Vashem di Gerusalemme è il memoriale ufficiale di Israele delle vittime ebree dell’olocausto fondato nel 1953 grazie alla Legge del memoriale approvata dalla Knesset, il parlamento Israeliano.

Da oggi però  il museo Yad Vashem avrà un nuovo gemello.  La  sensazionale notizia è stata confermata nelle ultime ore proprio dalle autorità di Gerusalemme e dalle parole del sindaco di Roma Gianni Alemanno. Entro tre anni Roma avrà un nuovo museo della Shoah. L’importante museo sorgerà a Villa Torlonia e sarà il primo museo storico-didattico di tutta Italia. Roma ha inoltre stipulato un’intesa con lo Yad Vashem il quale ha già confermato lo scambio di importanti contributi. Il nuovo museo della Shoah di Roma non sarà solamente un museo ebraico ma un polo culturale di storia europea e nazionale per tutti ed a cui tutti potranno lavorare.

Franz Ehrlich, lo studente che mise il Bauhaus al servizio di Hitler

 Al MoMa, Museum of Modern art di New York è attualmente in corso una retrospettiva sul Bauhaus. La Bauhaus fu una scuola di arte e architettura tedesca che operò dal 1919 al 1933. Erede delle avanguardie anteguerra, non fu solamente una scuola, ma anche il punto di riferimento fondamentale per tutto il movimento d’innovazione nel campo del design e dell’architettura conosciuto come razionalismo, funzionalismo, “architettura moderna” o addirittura “stile Bauhaus”. Come noto la Bauhaus è stata una scuola democratica nel senso pieno del termine, la prima nel mondo ed anche per questo il nazismo, appena arrivato al potere, la ostacolò in tutti i modi fino a sopprimerla.

La mostra dal titolo Bauhaus 1919-1933: Workshops for Modernity ripercorre i fasti del mito mediante più 400 lavori di artisti e designers come Paul Klee, Wassily Kandinsky, Marcel Breuer, Marianne Brandt, Anni Albers, Josef Albers e Laszlo Moholy-Nagy, fino alla tragica fine del Bauhaus quando nel 1933 la Gestapo chiuse definitivamente i battenti. Questo è quanto sapevamo sin ora ma durante il passato autunno una mostra al Neue Museum di Weimar (città dove nacque la Bauhaus) ci ha raccontato una storia ben diversa, rivelandoci il nome di Franz Ehrlich, artista ed architetto frequantatore della Bauhaus che in seguito applicò l’estetica della celebre scuola sui campi di concentramento nazisti.