L’arte, il vino e le noccioline

Attivare le coscienze, portare la realtà all’interno della pratica artistica ed abbattere le barriere delle consuetudini è stata una prerogativa di molti artisti dagli anni ’50 in poi. Dai primi vagiti della performance art con gli Happenings di Allan Kaprow, John Cage, Robert Rauschenberg e Merce Cunningham, passando per le feroci incursioni della Body Art e gli orgiastici riti di Hermann Nitsch ed i suoi colleghi dell’Azionismo Viennese, il fruitore è stato chiamato in prima persona a partecipare all’atto creativo, ricevendo in cambio violente emozioni tali da poter scuotere gli animi ed oltrepassare i tabù, il perbenismo e i dogmi religiosi oltre che l’anestetizzazione proposta dai mass media.

Quella dagli anni ’50 agli anni ‘90 è stata un’arte contemporanea caratterizzata da forti sperimentazioni, azioni estreme che hanno sovente messo a repentaglio la vita stessa di chi le aveva concepite. Ed anche nelle ardue prove esclusivamente concettuali gli artisti dell’epoca hanno comunque cercato di provocare una reazione, un interscambio di stimoli ed idee fuori dal banale.

Il Giovane artista eterno ed il Giovane artista premio

Giovane artista, talento emergente. Etichette sempre più abusate dal sistema, lame a doppio taglio che in molti casi possono ritorcersi contro chi le impugna come luccicanti trofei da offrire al mercato. Il nostro paese è pieno di giovani artisti e gallerie, fondazioni e quanto altro li coccolano per un periodo limitato, nella speranza di trovare al più presto una gallina dalle uova d’oro da spremere a dovere. Essere giovani artisti di talento è però cosa assai ardua, anche se va detto che l’Italia abbonda di figure interessanti destinate a “sfondare”, prima o poi. A far da cornice a questi veraci ed impegnati ricercatori dell’arte vi è però un nucleo di “soliti noti” che tenta di confondere le acque per continuare a vivacchiare all’interno della scena. Questo nucleo è suddiviso in varie categorie che noi prontamente vi offriamo qui di seguito:

Giovane artista premio – si tratta di una categoria che solitamente vince prestigiosi concorsi e residenze messe in palio da blasonate fondazioni. Per qualche tempo il giovane artista premio riesce ad accaparrarsi allori multipli in diverse discipline e nello stesso anno. Trascorso il termine del suo “mandato” è destinato ad infoltire la schiera dei dimenticati ma continuerà a vincere qualche premio  ogni tanto, per sbarcare il lunario.

Giovani artisti e ricerche intercambiabili

Molto tempo fa i protagonisti dell’arte contemporanea erano artisti equipaggiati di una vasta cultura, di visionarietà e gusto. Andando in giro per mostre era facile notare come ogni artista fosse dotato di un suo stile ben definito proveniente da una ricerca unica, non stiamo parlando di riconoscibilità ma di un’estetica e di una valenza filosofica mai fini a se stesse e soprattutto diverse, dissimili fra loro pur se provenienti da eguali correnti.

I protagonisti della Land Art o del Minimalismo ad esempio, perseguivano gli stessi intenti ma le variegate sperimentazioni e tecniche portavano ogni artista su binari ben diversi da quelli percorsi dai suoi illustri colleghi. Oggigiorno trovare simili differenze tra le nuove leve dell’arte diviene sempre più difficile, specialmente quando si parla di installazioni. Le parabole estetiche sono sempre più incrociate e tra found objects e materiali edili è sempre più difficile capire chi ha fatto cosa.