I tecnici con il martello

 

Facciamo finta che il Padiglione Italia di Vittorione Nazionale© alla scorsa Biennale di Venezia sia equiparabile al disastroso governo Berlusconi, il prossimo curatore del padiglione dovrebbe quindi essere messo in relazione con il governo Monti. Il Mibac dell’era Berlusconi non era certo un belvedere ma questo tecnicissimo Ornaghi sembra sia destinato a far molto peggio.

Già, il nostro caro vecchio Ministero per i Beni e le Attività Culturali invece di amministrare e far proliferare la nostra cultura sembra ne sia divenuto il refugium peccatorum. Eppure questo è il governo dei tecnici, di quelli che dovrebbero risolvere i problemi con il cacciavite, quando appare evidente che si stanno adoperando per distruggere tutto con mazzetta e scalpello.

La consulta per l’arte contemporanea incontra il MIBAC

In merito alla grave situazione del MAXXI, Museo Nazionale delle arti del XXI secoli di Roma ed al suo paventato commissariamento, due rappresentanti della Consulta Permanente per L’Arte Contemporanea- Roma hanno incontrato il 24 aprile scorso il Sottosegretario del MIBAC Roberto Cecchi per discutere dell’annunciato commissariamento del MAXXI e delle politiche future del Ministero che riguardano l’Arte Contemporanea.

La Consulta ha ribadito la propria contrarietà alla procedura di  commissariamento e la perplessità in merito alle modalità con cui tale procedura è stata avviata, sottolineando il grave danno di immagine già prodotto e quello ancor più grave che si produrrebbe qualora il commissariamento venisse confermato. Ha altresì evidenziato l’intrinseca contraddittorietà della decisione del MIBAC, considerando che la situazione di incertezza finanziaria in cui il museo è costretto ad operare, all’origine del commissariamento, è causata proprio dalla mancanza di certezza e di stabilità dei finanziamenti erogati dal Ministero stesso.

Cambiare tutto per non cambiare niente

In un nostro articolo della settimana scorsa ipotizzavamo l’esistenza di un valzer di poltrone all’interno dell’affaire MAXXI di Roma. Del resto, commissariare un museo mediante una girandola di controsensi sembrava una misura incredibilmente stupida, troppo stupida per essere vera. Ed invece bisognerebbe cominciar a pensare che dietro la stupidità si nasconde sempre una macchinazione poco pulita che della stupidità si fa scudo.

Già, altrimenti che senso avrebbe togliere i fondi ad un museo e poi affermare che il museo non ha fondi? A gettar un poco di chiarezza su quello che sembrerebbe un chiaro autogol del nostro governo ci ha pensato il sempre puntuale sito Dagospia, che ha così commentato l’intera vicenda: