Quando l’arte non paga

I giovani artisti se la spassano, sempre impegnati in scoppiettanti manifestazioni, party dopomostra, relazioni con collezionisti e viaggi in tutto il mondo. In più, vuoi mettere lo charme dell’artista maudit chiuso nel suo studio a creare chissà quale diavoleria? Bene se quanto scritto qui sopra fosse vero, essere artisti sarebbe l’occupazione più ambita del momento ed ogni genitore sarebbe fiero di avere un figlio artista in famiglia.

Purtroppo le cose non stanno esattamente così. Essere giovane artista oggi significa mettersi l’anima in pace per quanto riguarda le future retribuzioni. Già perché a guadagnarci sul serio nel dorato mondo dell’arte sono veramente in pochi, gli altri sono costretti a sbarcare il lunario come possono.

Tracey Emin non ha bisogno dei soldi

Ancora un colpo di scena riguardante le rocambolesche avventure della peperina Tracey Emin. Come ben ricorderete la paladina della Young British Artists generation, nonché vincitrice del’ambito Turner Prize nel 1999 con la controversa installazione My Bed, ha ricevuto in questi ultimi giorni un importante incarico da parte delle istituzioni inglesi. A Tracey Emin è stata infatti affidata una cattedra di disegno alla prestigiosa Royal Academy di Londra.

Si tratta di una decisione storica, visto che l’artista sarà la prima donna a ricoprire il ruolo di docente di disegno all’interno della Royal Academy. Ovviamente questa decisione ha sollevato un vespaio di polemiche dato che molti bacchettoni non reputano l’artista come la persona più adatta all’insegnamento del disegno. Inoltre molti puritani hanno paura che la nostra peperina si metta ad insegnare chissà quali atroci oscenità.

Quella simpatica moda di non pagare il curatore

In questo blog abbiamo più volte parlato di varie forme di sfruttamento ai danni della giovane arte. Tra mostre a pagamento, opere vendute all’insaputa dell’ignaro artista, altre che si perdono nei meandri dei magazzini e quanto altro, la vita del giovane artista non è davvero facile. Ebbene allacciate le cinture e preparatevi ad un’ulteriore notizia: anche la vita del curatore indipendente non è sempre rose e fiori. Spesso i giovani artisti guardano al curatore come una figura in grado di fare il bello ed il cattivo tempo e non è raro trovare in giro sul web commenti del tipo: “I curatori campano alle spalle degli artisti”.

Vero è che sussiste nel nostro paese un tipo di curatela malevola e marchettara che riesce ad arrecar danni più che benefici ma la maggior parte dei giovani curatori indipendenti lavora con coscienza, segue gli artisti, osserva i loro sviluppi e promuove la loro creatività senza lucrare alle loro spalle. Ovviamente si deve tenere a mente che il curatore non fa parte dell’esercito della salvezza ed è quindi una figura professionale che deve essere retribuita.