Ai Weiwei la pagherà cara…

Ci risiamo, il governo cinese è nuovamente tornato alla carica contro il povero Ai Weiwei. Le autorità battono sempre sul solito punto dell’evasione fiscale ed hanno già fatto sapere di aver già pronti i piani per chiudere definitivamente la compagnia di produzione storica di Weiwei, vale a dire la Beijing Fake Cultural Developement…

Pussy Riot, il processo è una farsa!

La prima settimana di processo alla Pussy Riot si è conclusa. Dopo circa sei mesi di ingiusta detenzione della band tutta al femminile, il procedimento giudiziario si è risolto in 5 giorni di pantomima sui luoghi comuni portata avanti dalla corte. La farsa continua e numerose celebrità della scena internazionale come Red Hot Chili Peppers, The Who, Patty Smith e Terry Gilliam hanno già fatto appello alle istituzioni russe nella speranze di veder libere le tre componenti della punk rock band ma sino ad ora i vertici hanno fatto orecchie da mercante.

Le battagliere artiste avevano organizzato una performance davanti la sede della chiesa ortodossa del Patriarca di Mosca Cirillo I. l’azione in questione consisteva in una Punk Prayer, una preghiera Punk per salvare la russia dalle spire di Putin. Purtroppo Cirillo I non ha gradito e le forze dell’ordine hanno prontamente arrestato Nadezhda Tolokonnikova, Maria Alyokhina ed in seguito anche Yekaterina Samutsevich, terzo componente del gruppo.

Wu Yuren e il distretto 008, la Cina fallisce per l’ennesima volta

In questi giorni la BBC inglese ha intervistato Ai Weiwei e l’artista ha rilasciato alcune scioccanti dichiarazioni circa i suoi (oltre) 80 giorni di prigionia in mano ai servizi di polizia cinesi. Weiwei ha detto alla stampa di essersi sentito “molto vicino alla morte”, a conferma della gravità di una situazione che ha tenuto con il fiato sospeso l’intero mondo dell’arte.

Va detto però che Weiwei non è l’unico artista cinese ad essere caduto vittima di un regime a dir poco oscurantista. Vi ricordate ad esempio di Wu Yuren? Ebbene se non sapete di chi stiamo parlando, vi rinfreschiamo un poco la memoria. Yuren è un intrepido artista cinese che è stato soprannominato il “piccolo Ai” per il suo coraggio e la sua combattività, attributi molto simili al suo noto collega Ai Weiwei. Yuren è stato processato nel novembre 2010 ed è stato successivamente imprigionato aver scatenato, nel corso della precedente estate, una rivolta nel distretto artistico di Pechino denominato 008, dopo che le autorità cittadine avevano deciso di raderlo al suolo.

A New York è ilegale anche la street art eseguita con i gessetti!

Come ben sapete la città di New York ha da diverso tempo attuato una linea abbastanza severa per quanto riguarda le opere di street art. Forse però non sapete che le autorità hanno vietato anche i disegni eseguiti con il gesso. Nel 2007 ad esempio la piccola Natalie Shea (di 6 anni) è stata multata dal dipartimento della sanità perchè stava disegnando la classica “campana” con il gesso. Questo perchè un vicino aveva allertato le autorità. Incredibile vero?

Ebbene la legge parla chiaro, le autorità cittadine definiscono (e condannano) come graffiti:”ogni lettera, parola, nome, numero, simbolo, slogan, messaggio, disegno o scrittura che è disegnato, dipinto, inciso, graffiato o altro su di un edificio cittadino sia esso commerciale che residenziale”.  Parliamo adesso dell’artista Ellis Gallagher, celebre street artist newyorkese che esegue tutte le sue opere con del semplice gesso.

Wu Yuren, l’ennesima “vittima” dell’oscurantismo cinese

Wu Yuren (al centro)

Parallelamente al ciclone prodotto da Ai Weiwei, che in questi giorni sta lottando con ogni mezzo per far conoscere al mondo intero la situazione in cui versa l’arte e la società cinese, vorremmo parlarvi della storia di un altro artista cinese duramente impegnato nella lotta per la libertà di espressione. Il suo nome è Wu Yuren ma nel suo paese tutti lo chiamano il “piccolo Ai“, questo perchè i suoi ideali e le sue coraggiose sfide al governo nazionale lo rendono sono molto vicino al  ben più celebre connazionale.

Yuaren dovrà essere processato il prossimo 17 novembre, l’artista è infatti accusato di aver scatenato, nel corso della passata estate, una rivolta nel distretto artistico di Pechino denominato 008. Tutto questo perchè le autorità cittadine avevano deciso di radere al suolo il distretto. Già dall’inizio del gennaio scorso il governo cinese ha iniziato a distruggere sistematicamente gli studi degli artisti con soli tre giorni di preavviso e dopo aver interrotto i servizi di corrente elettrica e acqua potabile.

La Russia condanna la sua Arte Proibita

“Sono incredibilmente dispiaciuta e preoccupata, questa decisione della corte potrebbe gettare il mondo dell’arte contemporanea russa in un uno stato di profondo sconforto. A rimetterci potrebbe essere la nostra reputazione” queste pesanti parole sono state pronunciate proprio ieri da Tatiana Arzamasova, esponente di spicco della nuova arte contemporanea sovietica nonchè componente del celebre gruppo AES+F in merito alla decisione del giudice Svetlana Aleksandrova. Il tribunale di Mosca ha infatti condannato ( ma non imprigionato ) per incitamento all’odio Jurij Samodurov e Andrej Erofeev, curatori della  mostra Arte Proibita 2006 che si è tenuta nel centro culturale Sakharov appunto quattro anni or sono.

I due curatori sono quindi stati condannati a tre anni di prigione, trasformati successivamente in sanzioni pecuniarie da 200mila e 150mila rubli (5.100 e 3.800 euro circa ).  La denuncia era stata precedentemente inoltrata dal Consiglio del Popolo, un gruppo nazionalista ortodosso. A scatenare le ire del gruppo , alcune opere come un Cristo con sembianze di Topolino ed una rappresentazione della Vergine Maria colma di caviale Beluga.