La prima settimana di processo alla Pussy Riot si è conclusa. Dopo circa sei mesi di ingiusta detenzione della band tutta al femminile, il procedimento giudiziario si è risolto in 5 giorni di pantomima sui luoghi comuni portata avanti dalla corte. La farsa continua e numerose celebrità della scena internazionale come Red Hot Chili Peppers, The Who, Patty Smith e Terry Gilliam hanno già fatto appello alle istituzioni russe nella speranze di veder libere le tre componenti della punk rock band ma sino ad ora i vertici hanno fatto orecchie da mercante.
Le battagliere artiste avevano organizzato una performance davanti la sede della chiesa ortodossa del Patriarca di Mosca Cirillo I. l’azione in questione consisteva in una Punk Prayer, una preghiera Punk per salvare la russia dalle spire di Putin. Purtroppo Cirillo I non ha gradito e le forze dell’ordine hanno prontamente arrestato Nadezhda Tolokonnikova, Maria Alyokhina ed in seguito anche Yekaterina Samutsevich, terzo componente del gruppo. Ad oggi le tre donne rischiano fino a 7 anni di reclusione. Nel frattempo anche altri membri della comunità russa dell’arte hanno inviato le loro lettere di protesta al governo. Nella petizione è possibile leggere che l’azione delle Pussy Riot non può essere considerata delittuosa ma un’offesa amministrativa, generalmente risolvibile con 30 dollari d’ammenda, pena ben diversa da 7 anni di reclusione.
Il processo è iniziato il 30 luglio scorso ed il giudice Marina Syrova, che sino ad ora ha trattato casi minori e non crimini seri come quello di cui sono accusate nostre 3 eroine, ha vietato ai testimoni della difesa di partecipare al processo, un comportamento assai bizzarro che fa coppia con quello utilizzato per i testimoni dell’accusa: Eteri Georgievna Ivanishvili è stata chiamata a testimoniare contro le tre Pussy Riot dopo aver assistito agli eventi solamente in TV e non in prima persona. Insomma questo procedimento legale a noi sembra del tutto illegale (perdonateci il gioco di parole). Ovviamente vi terremo informati sugli ulteriori sviluppi.