Addio a Michael Jackson, musa del pop

di Redazione Commenta

Nel corso degli ultimi anni le luci della ribalta hanno cominciato lentamente ad affievolirsi e la figura di Michael Jackson, consumato dalla sue stesse manie è di tanto in tanto comparsa sulle prime pagine dei quotidiani. Da diverso tempo il re del pop era chiamato in causa solo per le sue noie legali, per i mille processi legati ai suoi presunti abusi sui minori, per la sua scellerata e compulsiva fissazione legata al suo aspetto esteriore che lo aveva condotto a sottoporsi ad innumerevoli interventi estetici ed a cambiare il colore della pelle.

Dal 1988 al 2005 Jackson è vissuto nella follia del suo Neverland Ranch (successivamente venduto nel 2008 per la cifra di 35 milioni di dollari), in cui aveva fatto costruire un parco a tema e uno zoo per ragazzini poveri. Ultimamente Jacko si stava preparando per un tour mondiale nella speranza di risanare le sue martoriate finanze.

Ora che la notizia della sua morte rimbalza da un punto all’altro del globo, il mondo intero comincia a ricordare il talento senza eguali di un personaggio controverso ma dotato di eccezionali doti in grado di conquistare le masse. Del resto chi non ha provato un brivido di paura guardando il video di Thriller per la prima volta ed ancora chi non ha mai provato ad imitare il famoso moonwalk sul pavimento della propria cameretta.

La presenza iconica di Michael Jackson non è stata solamente decisiva per la musica popolare ma nel corso degli anni è riuscita ad influenzare anche importanti personaggi dell’arte contemporanea che hanno deciso di immortalare il re del pop nelle più disparate maniere, accentuandone l’aspetto favolistico o quello di maschera umana di se stesso.

Nel 1984 Andy Warhol gli dedicò un’opera intitolata semplicemente Michael Jackson contraddistinta dal suo inimitabile stile pop. Anche Jeff Koons nel 1998 creò una celebre opera scultorea intitolata Michael Jackson and Bubbles immortalando il re della pop music al fianco della sua celebre scimmietta. Per tutta risposta Paul McCarthy nel 2002 produsse  un ‘opera dal titolo Michael Jackson Fucked Up (Big Head) rielaborando nel suo stile ironico e caustico il lavoro di Koons. Recentemente il graffiti artist Mr. Brainwash ha invece riprodotto una versione di Jackson nelle sembianze della Marilyn Monroe immortalata da Warhol.  Insomma si può amare o disprezzare ma innegabilmente la figura di Michael Jackson rimarrà per sempre un punto fisso nella nostra memoria collettiva.

Photo Copyright: Jeff Koons

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