E’ Morto Malcolm McLaren, creatore dei Sex Pistols e del Punk

di Redazione Commenta

Il mondo dell’arte e della musica piange un mito scomparso all’età di 64 anni. Si tratta di Malcom McLaren, promoter e band manager che ha inventato il punk rock ed ha assemblato dal nulla i caotici e rivoltosi membri dei Sex Pistols, probabilmente la punk band più famosa del mondo capitanata da Johnny Rotten e Sid Vicious. Già dai tempi del college McLaren iniziò a disegnare vestiti del tutto stravaganti, verso la fine del 1968 fu attratto dal movimento artistico Situazionista e dalla figura di Guy Debord, le idee di questo movimento gli fornirono in seguito grande ispirazione per la promozione delle sue bands.

Nel 1971 McLaren e la sua compagna, la celebre stilista Vivienne Westwood, aprirono a Londra un negozio di vestiti chiamato Let it Rock dove la coppia progettava e vendeva abiti in perfetto stile Teddy Boy. Nel 1972 Mclaren si recò a New York per una fiera di moda e conobbe la band dei New York Dolls e diventò il loro manager, dopo pochi mesi la band si sciolse. Dal 1975 Mclaren divenne manager dei Sex Pistols.

Nel maggio del 1977 la band compose l’irriverente singolo God Save The Queen e McLaren decise di organizzare una gita in barca sul Thames dove la band suonò dal vivo proprio davanti il Parlamento inglese. La barca fu assaltata dalla polizia e McLaren fu arrestato e raggiunse così il suo scopo di farsi un’enorme pubblicità. La Band divenne famosissima anche se registrò un unico album, il celeberrimo Never mind the Bollocks, here’s The Sex Pistols e si sciolse nel maggio del 1978 nel corso di un tour negli Stati Uniti.

Ma la storia era ormai scritta e McLaren, tramite i pistols, divenne il padre del Punk, movimento giovanile caratterizzato da rabbia, anarchia ed odio verso le istituzioni, il tutto condito da abiti disegnati ovviamente da Vivienne Westwood. Dopo l’esperienza con i Pistols McLaren proseguì da solo, realizzando alcuni album di grande successo ee scrivendo il celebre musical Oxford Street. Nel 2000 tenne una mostra al Zentrum fur kunst und Medientechnologie in Germania dal titolo Casino of Authenticity and Karaoke.

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