Summit di archi-star a Roma

di Redazione Commenta

Le polemiche sembravano essersi dissolte come neve al sole, la tanto discussa Ara Pacis di Roma versione Richard Meier (blasonato archistar americano) sembrava ormai entrata a far parte del tessuto urbano capitolino pur con qualche dissenso. Tra mostre dedicate allo stilista Valentino ed all’indimenticabile cantautore-poeta Fabrizio De Andrè, la teca inaugurata nel 2006 pareva essersi ripresa delle minacce del sindaco Alemanno che poco dopo essere stato eletto aveva dichiarato di voler abbattere a tutti i costi lo “stabilimento balneare” o “stazione di servizio” di Meier.

Ovviamente demolire l’opera sarebbe stato uno spreco inutile di soldi pubblici, come inutile fu lo stanziamento di denaro proveniente dai tartassati contribuenti atto ad edificare un monumento che sin da subito è parso come un vero e proprio pugno in un occhio. Alemanno aveva inoltre avanzato una proposta ancor più balzana, quella cioè di smontare la teca e ricostruirla in periferia. Alla fine, di comune accordo con Meier si era pensato ad un restyling, soluzione meno invasiva e forse anche meno costosa. Poi per quasi un anno di Ara Pacis non ne ha parlato più nessuno e tutto sembrava accantonato. Ieri però il sindaco Alemanno ha dichiarato di esser finalmente giunto ad un accordo con Richard Meier e che una parte del muretto esterno sarà quindi abbattuta. Nel mentre a Roma fervono i preparativi per  il brainstorming delle archistar organizzato sempre da Alemanno che questa settimana parlerà all’Auditorium assieme a nomi del calibro di Santiago Calatrava, Zaha Hadid, Richard Meier, Leon Krier, Richard Burdett e Peter Calthorpe, discutendo su come riqualificare e sviluppare al meglio il tessuto urbano della capitale.  A questo summit parteciperà anche Massimiliano Fuksas, controverso architetto che non pago della sua Nuvola ancora in costruzione (sorgerà nel quartiere E.U.R.) ha già in canna nuovi progetti per Roma. Fuksas ha dichiarato di voler sviluppare nella capitale alcuni micro-quartieri ed uno stadio del Rock. Staremo a vedere se Alemanno concederà a Fuksas l’onore di stravolgere Roma.

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