Il MOCA dovrebbe abbassare i prezzi e allungare gli orari

di Redazione Commenta

Il nuovo e chiacchieratissimo direttore del MOCA-Museum of Contemporary Art di Los Angeles, Mr. Jeffrey Deitch ha già dato modo alla stampa internazionale di far parlare di sé. Durante la sua gestione, Deitch avrà infatti il duro compito di rivitalizzare il museo ed avvicinarlo al grande pubblico.

Per anni il MOCA ha strenuamente combattuto contro un crescente calo di attenzione da parte dei visitatori. Pur offrendo un programma decisamente interessante (forse uno dei migliori degli Stati Uniti), nel 2008 i visitatori hanno toccato la quota di 200.000 presenze, fermo restando che la popolazione di Los Angeles ammonta a 10 milioni di persone. Nel 2009 le cose sono andate anche peggio visto che il numero di visitatori è sceso a 148.000 presenze che in termini matematici fanno poco meno di 600 persone al giorno. Alcuni opinionisti del Los Angeles Times hanno già studiato un rimedio contro questa emorragia di presenze ed hanno quindi pubblicato un articolo dettagliato recante preziosi consigli per il novello direttore. Secondo l’importante testata giornalistica, Deitch dovrebbe garantire l’entrata gratuita al museo (per ora il costo del biglietto di ingresso si attesta sui 10 dollari). Inoltre, sempre secondo il L.A. Times, il museo dovrebbe cambiare i suoi orari. Attualmente il MOCA è aperto fino alle cinque, massimo sei del pomeriggio ma molti musei americani sono aperti fino alle nove del pomeriggio, tale orario potrebbe garantire più flessibilità a lavoratori e studenti che intendono visitare l’istituzione. Per quanto riguarda l’entrata gratuita, il Times cita l’esempio di un piccolo museo di Baltimora, il Walters Art Museum che dopo aver azzerato i costi di entrata ha raggiunto le stesse presenze annuali del MOCA nella stagione espositiva del 2009.

Considerando che le vendite dei biglietti costituiscono meno del 3,5% degli incassi annuali del MOCA  (dati fiscali del 2008) sarebbe meglio eliminare il prezzo del biglietto così da garantire un pubblico più vasto che a sua volta potrebbe attirare più sponsor e benefattori. Tale proposta del L.A. Times potrebbe essere anche per i musei italiani, visto che le sporadiche aperture gratuite hanno fatto registrare il tutto esaurito.

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