La Shanghai Biennale non è mai stata una libera vetrina dell’arte cinese

di Redazione Commenta

In questi giorni lo Shanghai Art Museum ospita l’ottava edizione della Shanghai Biennale (fino al 23 gennaio 2011), manifestazione che da tempo si è posta l’obiettivo di mostrare al mondo la potenza creativa cinese. Dobbiamo dire che per la Biennale il governo nazionale ha operato una grande campagna di promozione, sin dalle sue prime edizioni.

Va da sé che la prestigiosa manifestazione compare sulle prime pagine di ogni magazine d’arte ed ogni quotidiano internazionale, lodata da più parti come suprema vetrina dell’arte cinese. Tutto questo potrebbe essere vero ma non dobbiamo dimenticare ciò che fece nel 2000 l’artista  Ai Weiwei in occasione della terza edizione della Biennale. Weiwei conosceva bene le limitazioni imposte dal governo alla giovane arte nazionale, sapeva quali erano in realtà le mire dell’ambiente politico: diffondere un’arte uniformata, politically correct e di regime, evitando di mostrare al mondo il talento spregiudicato di tantissimi altri giovani artisti. Per osteggiare questa operazione di appiattimento generale Weiwei organizzò una contro-biennale nel suo spazio Warehouse. Alla mostra dall’emblematico titolo Fuck Off parteciparono circa 48 giovani artisti non conformi alle regole e fu un evento incredibile che eclissò persino la Biennale. Tra il dito medio mostrato da Weiwei alla Casa Bianca ed altre opere oltraggiose e seminali prodotte da nomi come He Yunchang, Song Tao e Sun Yuan e tra sesso, violenza e morte, Fuck Off mostrò al mondo il volto della vera giovane arte cinese.

Fu un successo senza precedenti contornato da un lungo strascico di polemiche che costrinsero il governo cinese a prendere misure drastiche contro quell’incredibile affronto non autorizzato. La polizia fece irruzione nella Warheouse prima della chiusura della manifestazione, ponendo fine a quel sogno di libertà. Oggi siamo di nuovo qui a parlare della Shanghai Biennale, ma vorremmo ricordare a voi tutti che esiste sempre un’alternativa a ciò che ci viene proposto. Questo articolo è dedicato a tutti coloro i quali lottano per questo genere di alternativa.

Photo: Ai Weiwei

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