Apre il MONA, un nuovo museo in Australia che promette sesso e pazzie

di Redazione 1

Che il tycoon australiano David Walsh fosse un tipo sopra le righe lo si sapeva già ed è anche nota la sua passione per le esperienze non convenzionali. D’altro canto stiamo parlando di un uomo che ha costruito la sua fortuna tramite il gioco d’azzardo e che ha sviluppato un software per la predizione delle vincite ai cavalli. Walsh è però anche un grande appassionato di arte contemporanea e negli ultimi anni ha ammassato una cospicua collezione. C’è da dire che Walsh alcuni anni fa comprò un dipinto John Brack, artista australiano, pagandolo 2 milioni di dollari ad un’asta di Sotheby’s per poi rivenderlo alla stessa cifra.

Cose da pazzi direte voi, comunque il simpatico multimilionario , tre anni or sono, ha deciso di supportare attivamente l’arte contemporanea ma invece di sborsare fondi alle istituzioni ha cominciato a costruirsi un museo tutto suo. Ebbene il Museum of Old and New Art, abbreviato in MONA (termine che nel Triveneto potrebbe assumere significati irripetibili) aprirà le porte agli amanti dell’arte il prossimo 21 gennaio a Hobart, in Tasmania. Il Costo totale dell’intera operazione ammonterebbe a circa 76 milioni di dollari ma per Walsh si tratta di una cifra del tutto irrisoria. Il museo rifletterà gli eccentrici gusti del suo fondatore e metterà in mostra mummie egiziane, antiche monete, opere di modernismo australiano sino a giungere imprevedibilmente a quelle della generazione Young British Artists. La prima mostra in programma per l’apertura del museo prende il titolo di Monanism e vedrà la presenza di artisti come Anselm Kiefer e Jean-Michel Basquiat oltre ad un ospite d’eccezione quanto mai inatteso: uno scarabeo commemorativo appartenuto ad Amenhotep III.

Walsh ha dichiarato che il suo museo sarà un posto irriverente con tanto di orge rituali. Il milionario considera inutile la curatela contemporanea ed ha già deciso di voler dare una svolta personale all’organizzazione di un evento artistico. Alla mostra Monanism  sarà infatti presente una collaborazione del tutto sopra le righe, le parti di manzo di un’installazione di Jannis Kounellis saranno inserite dentro Cloaca, opera di Wim Delvoye, in modo da stimolare il processo digestivo. Niente male come prima mostra, voi che dite?

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