Una piattaforma petrolifera si trasforma in città – Pirati informatici contro Ai Weiwei

di Redazione Commenta

Il giovane architetto norvgese Sverre Max Stenersen non è certo un tipo di poche ambizioni. Il suo piano è infatti quello di impossessarsi di una vecchia piattaforma petrolifera (chiamata Albuskjell) situata nel Mare del Nord e trainarla fino a Trondheim.

La piattaforma ha iniziato ad estrarre petrolio nell’estate del 1979 e durante le intense stagioni di lavoro è arrivata ad ospitare più di 100 persone. Nel 1998 la piattaforma è andata in pensione e doveva essere definitivamente smantellata nel 2013. Stenersen però ha deciso di dar nuova vita a questo colosso di ferro e cemento che verrà spostato con enormi gru fino al porto di Trondheim dove verrà rimontato e piazzato su dei nuovi pilastri. L’obiettivo è quello di creare un quartiere nuovo di zecca, la piattaforma ospiterà infatti sfavillanti alloggi ed uffici che daranno linfa alla fin troppo tranquilla cittadina. La superficie calpestabile della piattaforma è di circa 3.500 metri quadrati, abbastanza per edificare un fiorente quartierino. Stenersen prevede di alimentare il centro abitato sfruttando l’energia geotermica ma come potete ben immaginare i suoi piani sono ancora in “alto mare”. In una terra dove l’estrazione del petrolio frutta circa 400 miliardi di euro l’anno, siamo certi che il coraggioso Stenersen non faticherà a trovare qualche ricco sostenitore per il suo sogno impossibile.

Dopo il faceto torniamo al serio e passiamo quindi a parlare nuovamente di Ai Weiwei perché non abbiamo intenzione di dimenticare ciò che sta succedendo al povero e coraggioso artista, ormai preda del governo cinese. Dopo due settimane di silenzio e vari tentavi di screditare la fama del celebre artista, il governo cinese ha sguinzagliato un gruppo di hacker il quale a sua volta a lanciato un attacco al sito web Change.org che da diversi giorni ospita la petizione lanciata dalla fondazione Guggenheim per il rilascio di Weiwei.

Alcuni giorni fa la Cina ha fatto saper di non voler tollerare interferenze di alcun tipo riguardo l’affaire Weiwei. Ovviamente le petizioni e le manifestazioni di solidarietà rientrano proprio in quella lista di interferenze non volute. Noi a scanso di equivoci pubblichiamo nuovamente il link alla petizione in favore di Weiwei e avvertiamo i pirati che il nostro sito è blindato contro ogni attacco informatico, provare per credere. FREE AI WEIWEI NOW!

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