Connecting Cultures a ROMA – The Road of Contemporary Art

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Connecting Cultures per la prima volta a ROMA – The Road of Contemporary Art, presenta alcuni lavori inediti di artisti e fotografi nazionali e internazionali prodotti dall’associazione. La mission e gli obiettivi perseguiti da Connecting Cultures per un’idea di arte contemporanea in grado di farsi catalizzatore di processi e di cambiamenti con e per il territorio si realizzano attraverso i progetti degli artisti selezionati: Paola Di Bello, Ettore Favini, Claudia Losi, Laura Morelli e Helen Sear.

In questa occasione Connecting Cultures propone una serie di opere realizzate nell’ambito di progetti pubblici che si distinguono per un approccio e una metodologia interdisciplinare e per la volontà di intervenire criticamente su aree urbane problematiche e in contesti territoriali e culturali complessi.
Paola Di Bello presenta una serie di scatti Secondo natura (2008) realizzati in occasione del progetto Imagining Parco Sud, a cura di Connecting Cultures. Le immagini illustrano uno spaccato frammentario, così come appare nella realtà, di quella vasta cintura verde che circonda la città di Milano e i sessanta comuni a sud del capoluogo lombardo.
The real revolution is not to change the world di Ettore Favini (2007) presenta quattro immagini prese da archivi fotografici di paesaggi apparentemente incontaminati, in realtà in trasformazione o parzialmente compromessi dal riscaldamento globale, coperte da claim di “greenwashing” che creano un disturbo per la visione delle immagini; in realtà proprio quei claim hanno determinato le sorti negative di quei paesaggi.

Claudia Losi ci restituisce alcuni dei momenti salienti de Les Funerailles de la Baleine (2010), fase conclusiva del suo Balena Project iniziato nel 2004 e conclusosi nell’ottobre del 2010 presso gli spazi industriali del Fondo Bruno Produzioni a Biella, in cui la balena è stata letteralmente sventrata in una sorta di macellazione rituale, fisica e ideale, da cui sono state realizzate una varietà di nuovi oggetti-forma-pensiero. Al rito hanno preso parte attivamente Vinicio Capossela, con sue letture e canzoni inedite, tratte dal doppio album “Marinai, profeti e balene”, di recente uscita, e lo stilista Antonio Marras, che ha trasformato la pelle della balena in giacche da uomo su suo disegno.

Laura Morelli affronta il tema del Bunker (2006), ambiente nascosto e deposito di avvenimenti storici e microstorie private, in un progetto che vuole evidenziarne l’uso originario e il successivo abbandono, fino al suo recupero sotto forma di contenitore storico silenzioso. Il progetto si propone e si sviluppa per definire un nuovo concetto di bunker legato alla contemporaneità e alle visioni che questo luogo nascosto evoca: uno spazio quotidiano in cui ci si può salvare e che appartiene a tutti, seppure con variabili emotive e necessità divergenti.

Inside the view (2004-2008) di Helen Sear – titolo che si ispira ad una serie di collage di Max Ernst – ci offre una visione romantica e quasi onirica attraverso la sovrapposizione di una serie di paesaggi e di figure umane di spalle ottenuta da un processo manuale di disegno e di cancellazione fatto direttamente a computer. L’effetto è quello di un’immagine indefinita, dove diventa difficile distinguere dove finisce un soggetto e dove inizia l’altro, tanto nello spazio quanto nel tempo.

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