Alla Biennale di Venezia c’è anche James Franco contro James Dean

di Redazione 1

Ammettiamolo, noi di Globartmag lo abbiamo preso in giro per parecchio tempo, lo abbiamo inserito anche in un articolo che parlava delle aspirazioni artistiche delle star di Hollywood. Eppure il buon vecchio James Franco ce l’ha fatta sotto il naso ed è riuscito ad arrivare fino alla Biennale di Venezia. Ora potrete anche dire: “quando sei ricco e famoso tutti ti concedono tutto” ma questo è il dorato mondo dell’arte baby e non puoi farci niente.

Partendo dalla prima mostra personale da Peres Project di Berlino fino all’ultima da Gagosian Beverly Hills, Franco arriva a Venezia più agguerrito che mai e sempre più determinato ad entrare nel giro degli artisti che contano. D’altronde la cosa non ci pare molto difficile visto che negli ultimi tempi l’arte contemporanea è sempre più vicina ad una forma di spettacolo un poco più diluita e melensa .Il progetto prende il titolo di Rebel e sarà curato da Dominic Sidhu.Ma di che cosa mai si tratta?”, vi starete a questo punto chiedendo. Ebbene Franco “Franchi”® presenterà, udite udite, un’installazione site specific sull’Isola della Certosa e l’intera operazione sarà portata a termine con la collaborazione del MOCA del vecchio volpone Jeffrey Deitch. Ovviamente Franco non si è discostato poi tanto dal filone cinematografico ed ha così deciso di creare alcune installazioni video rileggendo il grande classico di Nicholas Ray, sarebbe a dire Gioventù Bruciata (1955), pellicola dominata dall’estrema fisicità dell’idolo James Dean. Va da sé che il nostro James Franco impersonerà il celebre divo del cinema apportando alcune modifiche di stampo concettuale all’intera faccenda.

Franco sarà coadiuvato da grandi nomi dell’arte contemporanea come Ed Ruscha, Aaron Young, Damon, Paul McCarthy, Douglas Gordon e Harmony Korine. In soldoni Franco apparirà come attore all’interno di scene di Gioventù bruciata, rigirate dai protagonisti della scena del contemporaneo appena accennati. Insomma, noi prima di giungere a giudizi affrettati vorremmo prima riservarci il diritto di visionare l’intera opera. Certo è che i nomi coinvolti nel progetto farebbero sperare ad un salvataggio in zona Cesarini ma con James Franco non c’è mai da star tranquilli. Con tutti questi attori e popstars nella scena dell’arte contemporanea sarebbe giusto creare un bel Padiglione Hollywood, in modo da accatastarli tutti in un unico ambiente, magari il tutto potrebbe essere curato da Lady Gaga.

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