Giovedì difesa: ESP

di Redazione Commenta

Nulla di eccezionale, tutto sommato, ma buoni spunti e ottimo ritmo per il film dei Vicious Brothers: ESP – Fenomeni paranormali (Grave Encounters).

Nulla di eccezionale, sostengo, tuttavia è un film d’esordio, e pare anche che i due fratelli siano molto giovani, e questo mi fa ben sperare. Il genere mockumentary horror forse ha già detto e sta dicendo moltissismo e infilarcisi dentro in questo momento, dopo alcune stagioni particolarmente brillanti non è una passeggiata. La storia narrata, si sa, fa più spavento se ti lascia credere che è successo davvero e questo è il principio anche questo di film.

Nella prima parte del film, però, gli elementi paurosi sono solo detti: viene detto che è passato molto tempo ed è ancora buio, viene detto che il corridoio non doveva essere qui, questo non mi appassiona e le tensioni si limitano alla preoccupazione (detta) dei protagonisti. Per fortuna la seconda parte, (anche a costo di esagerare, ma era il caso), mostra finalmente i fantasmi, le apparizioni o visioni che siano, molto ben giocate, fanno sobbalzare.

Alla fine un buon film e un interessante concept, con un inizio lento, ma sopratutto mi viene da sottolineare altro: che è un film “di genere”… dunque che il mockumentary si è trasformato in genere. La trovata a quanto pare è diventata maniera. Il film esprime meno novità dei suoi predecessori e si trasforma in visione per serate turbate (come le mie d’altronde). Beh ci posso pure stare.

Il titolo italiano del film riprende l’acronimo inglese di “percezione extrasensoriale”, ossia “Extra-Sensory Perception”. Una troupe televisiva si occupa di documentare, in stile reality, luoghi infestati da fantasmi o presunti tali attraverso un programma intitolato “Grave Encounters”. Per un episodio decidono di rinchiudersi dentro al Collingwood Psychiatric Hospital un vecchio ospedale psichiatrico abbandonato. Nessuno crede davvero ai fantasmi, ma il tempo e lo spazio iniziano a dilatarsi e i malati di mente potrebbero essere i dannati che infestano le notti dell’ospedale, o forse un demoniaco dottore…

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