Le mutande di Pipilotti Rist invadono il Tamigi

di Redazione Commenta

Pipilotti Rist (Photo: Getty Images)

Tremate, tremate Pipilotti Rist è tornata! Il geniale e caleidoscopico folletto dell’arte contemporanea, dopo il successo del suo primo lungometraggio Pepperminta ha in mente una nuova diavoleria che verrà presentata dal 28 ottobre 2011 al 15 gennaio 2012. Si tratta di una delle più grandi retrospettive dedicate all’artista che vedrà la presenza di oltre 30 opere dagli anni ’80 in poi, ospitate presso i prestigiosi spazi della Hayward Gallery di Londra.

Vista l’importanza dell’evento l’artista svizzera ha deciso di tener fede alla sua ecletticità, architettando un’installazione senza precedenti che non mancherà di divertire il pubblico. Pipilotti Rist ha infatti intenzione di appendere ad un filo da biancheria oltre 300 paia di mutande bianche, questo insolito bucato sarà installato nei pressi della riva sud del fiume Tamigi. Le mutande avranno tre misure diverse e saranno illuminate da una bizzarra scultura luminosa che prende il nome di Hip Lights (hip in inglese significa “anca”, ma anche “all’ultima moda”).

Secondo quanto dichiarato dalla stessa Rist nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano inglese The Guardian, l’installazione vista da lontano: “sembrerà una montagna di panna montata o meglio ancora un gregge di pecore. Spero comunque che l’opera farà sorridere il pubblico ma anche innescare riflessioni su una zona sessuale che rappresenta il centro del nostro corpo. Proveniamo tutti da quella zone in mezzo alle gambe di nostra madre. E’ da li che vediamo la luce per la prima volta” ha affermato sorridendo Pipilotti Rist.

Insomma c’è da star sicuri che il pubblico sarà semplicemente stordito dalla sua colorita ironia ma il divertimento non è l’unico tema principale della poetica dell’artista svizzera: “Ogni artista ha una sua tematica preferita, la mia è la speranza e di questi tempi mi sembra una tematica decisamente importante”. Per la cronaca, il titolo della mostra è Eyeball Massage, in riferimento al fascino che le immagini in movimento esercitano sulla creatività dell’artista.

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