Giovedì difesa: Falling skies

di Redazione Commenta

Ma se parliamo di fine del mondo e di film apocalittici a me Falling Skies, la prima serie è piaciuta molto.

Un pò perchè i personaggi e le relazioni basate su un risorto senso della famiglia le ho trovate approfondite e ricche di tenerezza e sentimento (mi starò rammollendo?). Ok non è che io sia un buonista, ma nel mondo alla fine dei tempi l’emozione, il coraggio dei padri e delle madri, nonché quello dei figli mi sono sembrati sensati.

Oltre ad essere singole persone alla deriva in un mondo oramai alla stregua l’umanità che rimane si organizza, ci prova, questi gruppi organizzati sono la Resistenza e sono anche la loro famiglia che cerca di non disunirsi di essere ancora qualcosa.

Ma sopratutto mi è piaciuto perché andando avanti con la storia si scoprivano passo passo sempre nuove verità sugli alieni, tanto che alcuni misteri che sembravano buttati lì come ad esempio quello sul perché gli alieni avessero sei gambe ma i loro robot solo due, diventano, nelle ultime puntate, devastanti verità .

Ma un pò sopratutto mi è piaciuto perchè la tensione cupa parte subito. Pronti via. Sin dalla prima puntata l’uomo ha già perso. Gli alieni sono già arrivati hanno invaso, hanno preso i bambini per schiavizzarli, hanno annientato le apparecchiature elettromagnetiche di ogni sorta, hanno già ridicolizzato ogni esercito. La Resistenza capeggiata da militari si divide in gruppi sempre più piccoli, perché gli alieni riescono a localizzare i gruppi di umani grossi e deve già barcamenarsi tra il sopravvivere e un improbabile programma di vendetta.

In una dialogo molto interessante uno dei personaggi tira fuori la teoria presente peraltro nella Guerra dei mondi secondo cui gli invasori non essendo i nativi del luogo verranno sconfitti; ma qualcuno gli fa notare che loro sono americani, e come esempio sarebbe sufficiente parlare dei nativi americani semplicemente sterminati e spodestati senza alcuna eroica letteraria giustizia che sarebbe, poi, stata la vittoria dei nativi.

La serie è stata accompagnata da una pubblicazione in rete di un fumetto che narra i giorni dell’invasione e che termina proprio dove inizia la prima puntata della serie tv.

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