Short stories 1 | T-Yong Chung

di Redazione Commenta

CHI: T-Yong Chung, nasce a Tae-gu in Corea del Sud nel 1977. Padre scultore e madre musicista, T-Yong cresce in un ambiente stimolante che lo porta a viaggiare e a trasferirsi in Italia per studiare arte, prima a Carrara poi a Milano.

DOVE: Galleria Ottozoo – Milano

QUANDO: 15 settembre – 29 ottobre 2011

COSA: Seppur non ama definirsi tale T-Yong è principalmente uno scultore, nel senso che predilige la costruzione di oggetti tridimensionali. La sua ricerca va a incastrarsi perfettamente nel filone dei ready-made surreali: oggetti d’uso comune manomessi e reinventati a cui viene aggiunto un tocco straniante ad esempio vernice d’orata o argentata che ricoprono intere installazioni. Lui stesso dichiara che il suo intento è far emergere aspetti di culture ormai passate e di far riflettere sulla molteplicità di società che si sono alternate sulla Terra. Esposte alla Ottozoo troviamo sei opere: due sculture costruite con sedie tirolesi smembrate e poste in una equilibrio precario e in forma sinuosa. Due falsi bronzi di Riace a cui l’artista ha letteralmente piallato il volto rendendoli decisamente evocativi. Un piccolo disegno che passa quasi inosservato e infine una pala smangiucchiata dall’usura che è stata lucidata perfettamente, come non fosse mai stata usata.

PERCHÈ: T-Yong Chung è uno dei giovani artisti inseriti da Renato Barilli nella mostra Nuova creatività italiana. È un po’ prezzemolino e chissà, forse se ancora non si è esaurita la voglia rimaneggiare oggetti, nonostante abbiamo sepolto Duschamp 43 anni fa, potrebbe restare in voga ancora a lungo.

 

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