Short stories 5 – Oro di Francesca Grilli

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CHI: Francesca Grilli, classe 1978, vive tra Milano e Amsterdam. Una carriera avviata con mostre sia in istituzioni pubblice, come il MamBo di Bologna, e gallerie internazionali, per esempio alla Serpentine Gallery di Londra. Nasce come fotografa, ma presto il suo percorso devia nel magico mondo della performance, senza disdegnare il video e la scultura. Pur partendo da vissuti personali, Francesca tende a porsi come spettatrice esterna agli eventi, affrontandoli così in maniera piuttosto trascendentale.

DOVE: Galleria Riccardo Crespi – Milano

QUANDO: 15 settembre – 29 ottobre 2011

COSA: La mostra di Francesca Grilli prende spunto dalle età storiche individuate dagli alchimisti come cicliche nella storia: Età dell’Oro, dell’Argento, del Bronzo e della Lega in Ferro. L’età dell’Oro, che da il nome all’esposizione, sarebbe quella dell’abbondanza, inteso come buon auspicio. Il simbolo prescelto è quello del falco: le sue piume sono riproposte come sculture metalliche. Inoltre un falco è il protagonista del video ambientato nel monastero Benedettino di San Giovanni a Parma. Le immagini sono accompagnate dal racconto della vicenda di Re Mida nell’antica lingua fischiata Sibilo Gomero, parlata solo sull’isola La Gomera delle Canarie.

Infine una serie di polaroid che mirano a fotografare il campo magnetico dell’artista nell’arco di tre mesi durante i quali lei stessa ingerì piccole quantità d’oro.

PERCHÈ: Durante l’inaugurazione due aquile vere furono tenute in galleria, scendendo al piano interrato l’odore forte di selvatico riempie le narici e ti scopri a cercare le tracce del loro passaggio. Le piume sono simboli forti, seppur di metallo e quindi evidentemente incapaci di librarsi in aria, restano lievi. Inoltre la piuma caduta indica il mutamento dell’animale. Il video rapisce grazie a questo racconto fischiato, la storia di Re Mida poi è un monito ancora attuale. Francesca Grilli da sempre compie una ricerca sul linguaggio, non solo come parole, ma suoni e fisicità, utilizzando ad esempio il linguaggio dei segni o manipolazioni dei suoni. Forse in questo caso siamo di fronte ad una sovrabbondanza di spunti informativi: le età alchemiche, il falco, il campo magnetico… La sensazione era quella di elementi slegati compressi dentro poche opere, ma gli spunti presi singolarmente sono intriganti e aprono molte strade.

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